Parliamo di

Inserisci qui i tuoi commenti

I soggetti professionalmente interessati dalle norme regolamentari in materia di accreditamento dei servizi alla persona evidenziano la tendenza del regolamento attuativo delle legge regionale 82/2009 a complicare le procedure, senza alcuna ricaduta in termini di maggiore sicurezza o qualità del servizio per i cittadini.

La normativa nazionale e regionale prevede che siano effettuate idonee attività di manutenzione, verifica e ispezione degli impianti termici. Tali operazioni, che devono essere eseguite da personale esperto e qualificato, servono a verificare la conformità degli impianti alle norme sul contenimento dei consumi di energia. A questo scopo il recente DPR 74/2013 prevede anche l’istituzione di un registro unico regionale degli impianti termici. In Toscana ad oggi le informazioni e la documentazione richieste sono diversificate a livello territoriale e la possibilità di inoltro per via telematica risulta a macchia di leopardo.

In Italia la disciplina dei controlli sulle imprese è complessa e frammentata ed esiste un oggettivo problema di molteplicità di amministrazioni controllanti, non coordinate tra loro e spesso scarsamente collaborative. Tutto ciò si traduce in duplicazioni inutili e sproporzionate dei controlli.

Le imprese che partecipano a gare o bandi  per il conferimento di incarichi pubblici o per l’erogazione di contributi a livello regionale devono produrre una molteplicità di attestazioni e certificati (ad esempio: durc, certificato antimafia, certificato antipedofilia, format di autodichiarazioni …). Tali certificati sono spesso richiesti in modo ricorrente e ridondante da diversi soggetti che fanno capo alla Pubblica Amministrazione.

 

Professionisti e imprese segnalano difficoltà circa la disomogeneità nelle interpretazioni delle norme a livello locale con particolare riferimento alle competenze gestite dai Comuni.

Il Suap è l'unico punto di accesso in relazione a tutte le vicende amministrative riguardanti un’attività produttiva: è lo sportello al quale gli imprenditori devono rivolgersi per tutti i procedimenti che abbiano ad oggetto l'insediamento e l'esercizio di attività produttive e di prestazione di servizi. Al momento il sistema dei SUAP soffre però della compresenza, all’interno del territorio regionale, di dieci piattaforme indipendenti: questa disomogeneità genera confusione nell'utenza e crea difficoltà, specie alle imprese attive su più territori.

I moduli di SCIA da presentare al SUAP per l’avvio di attività produttiva differiscono in maniera sensibile sia a livello territoriale che a seconda del tipo di attività cui l’impresa dà inizio. La mancanza di uniformità della modulistica rende più onerose le procedure e genera una situazione di incertezza sugli adempimenti effettivamente richiesti.

Il d.p.r. n. 59/2013 ha istituito l’AUA – Autorizzazione Unica Ambientale - che ha una durata di 15 anni e sostituisce 7 diverse autorizzazioni. Nonostante il provvedimento sia nato per semplificare e ridurre il carico burocratico connesso agli adempimenti in materia ambientale che gravano sulle imprese, attualmente la modulistica adottata dalle Province è composta dai moduli relativi a tutte le autorizzazioni sostituite e gli adempimenti richiesti a livello locale differiscono sensibilmente da una Provincia all’altra.      

Gli adempimenti richiesti a livello locale per la presentazione di una domanda di permesso di costruire o di una SCIA (segnalazione di inizio attività) edilizia differiscono sensibilmente nei diversi Comuni, in termini di informazioni e di documentazione richieste.