Scuola Spazio Pubblico

Scuola Spazio Pubblico

 

Il primo laboratorio di Versilia School City sul tema “Scuola Spazio Pubblico” si è svolto all’interno della scuola della Marina di Pietrasanta e ha visto la partecipazione di venti persone tra docenti, dirigenti scolastici, rappresentanti delle istituzioni locali e delle associazioni, genitori e commercianti. 

Il tema: il rapporto tra gli spazi della scuola e quelli della città e le opportunità della connessione tra questi ultimi. In che modo la scuola può entrare nella città? E in che modo la città entra nella scuola?

 

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Il dibattito ha fatto emergere la tematica legata alla fruizione dello spazio pubblico.

Ci si è concentrati inizialmente non tanto sulla percezione che dello spazio pubblico hanno gli allievi, quanto invece, i genitori. I genitori che vivono la scuola di riflesso e che ci si rapportano in particolari ore della giornata e seguendo determinate regole.

Si è passati ad affrontare  le criticità legate agli spazi pubblici confinanti con la scuola e con gli spazi che la scuola potrebbe mettere a disposizione della città per migliorare la qualità della vita e allo stesso tempo rendere le scuole meno isolate rispetto al contesto urbano e territoriale. 

Emerge che gli spazi all’aperto delle scuole oggi non rappresentano degli spazi di connessione con la città, per questioni normative legate alla sicurezza dei bambini e nelle ore in cui la scuola è chiusa, per motivi legati a carenza di organico che dovrebbe garantire il controllo degli spazi stessi e la sicurezza di chi ne fruisce.

Un eccesso di normative sulla sicurezza o una rigida interpretazione delle stesse, portano le scuole ad isolarsi rispetto al contesto e a limitare il legame sia con la città che con le famiglie degli studenti. 

Per mitigare questo effetto di chiusura della scuola, un primo passo che viene individuato come necessario, è quello di progettare gli spazi pubblici si innestino agli spazi aperti della scuola. Spazi pubblici che non sono uniformemente distribuiti e di cui non tutti i plessi scolastici sono forniti. Il ridisegno di questi spazi e la costruzione di nuovi, è identificata come una possibilità per permettere ai genitori di vivere la scuola e i momenti in cui si vanno a prendere i figli con il miglior comfort e per gli allievi che dopo la scuola potrebbero godere degli spazi aperti per trascorrere del tempo con gli amici e giocare.

Gli spazi aperti scolastici sono individuati come una risorsa per gli allievi, che fuori dall’orario scolastico potrebbero, utilizzarli per il gioco e per il tempo libero, ma viene spesso rilevato che non sembra ad oggi possibile tenere ufficialmente aperti gli spazi della scuola.

I percorsi formativi diretti a soggetti che hanno ultimato il loro percorso formativo e che non frequentano la scuola sono un’occasione per aprire la scuola alla città e consentire ai cittadini di rimanere legati alla scuola e di poterne utilizzare le strutture e le apparecchiature. 

Oltre ai percorsi formativi, eventi occasionali o strutturati vengono individuati come una potenzialità per aprire la scuola alla città.

Emerge un chiaro indirizzo di politiche scolastiche che individua in una costruzione di eventi, corsi, occasioni di incontro, uno strumento operativo per consolidare il legame tra scuola e città. 

Parallelamente alla costruzione di politiche scolastiche aperte alla città emerge la necessità di ripensare anche strutturalmente i plessi scolastici e il rapporto tra loro, la carenza di strutture come aule laboratoriali, aule dedicate a rappresentazioni teatrali, auditorium, palestre, sembrano non trovare ad oggi risposta nelle strutture comunali dedicate a questi utilizzi. 

La bellezza è un tema che emerge con forza nel corso della discussione, la necessità di ricostruire un rapporto con la bellezza dei luoghi tanto quanto la necessità di vivere in luoghi confortevoli e belli. 

Ad oggi le scuole sembrano essere poco connesse al paesaggio e questo elemento, che ricompare nel corso della discussione, si ripercuote sulla possibilità di fruire di spazi aperti come le spiagge e altri luoghi del territorio che potrebbero essere una valida opportunità per svolgere lezioni all’aperto o attività di educazione fisica/motoria.

Elementi progettuali emersi dal dibattito:

Sicuramente il tema della scuola può aiutare a ripensare gli spazi pubblici del territorio di Pietrasanta. 

È necessario avviare un ridisegno degli spazi antistanti le scuole in maniera che possano diventare un diaframma tra le scuole e la città. 

Occorre avviare una politica d’uso degli spazi scolastici che oggi nei momenti in cui la scuola è chiusa sono anch’essi chiusi.

Occorre capire se è possibile costruire una gestione integrata dello spazio tra scuola e città.

È cresciuto il numero delle aule per la didattica a discapito di laboratori e spazi destinati ad attività polivalenti. 

È necessario immaginare alcuni spazi in maniera che possano avere più utilizzi. Occorre ripensare le politiche d’uso di alcune strutture comunali che potrebbero rappresentare una valida alternativa a strutture ad uso scolastico per particolari esigenze. 

Essendo i plessi scolastici di Pietrasanta molti e diversamente dislocati sul territorio comunale occorre immaginare strutture che possano essere utilizzate da più plessi scolastici in maniera da rispondere alle esigenze di più istituti senza dover agire con interventi strutturali sovradimensionati per ogni singolo plesso scolastico.

 

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