Moto a Scuola

 

 

Il terzo laboratorio di Versilia School City sul tema “Moto a Scuola” si è svolto il 19 Febbraio 2015, all'interno di uno scuolabus parcheggiato nella Piazza Duomo messo a disposizione dal Comune e dalla società di trasporti che gestisce il servizio. Al laboratorio hanno partecipato 12 persone tra cui insegnanti, genitori e familiari degli studenti Pietrasantini, impiegati nel settore dei trasporti scolastici e rappresentati delle associazioni culturali del territorio. Nella discussione sulla tematica è emersa una netta differenza del tema in base all'età, al grado di scuola e alle distanze da percorrere. Il dibattito è riassumibile in tre temi principali, di seguito descritti.

 

 

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Chi va a scuola

Secondo i partecipanti del laboratorio ad andare a scuola non è solo l'allievo che la frequenta, ma anche la famiglia di appartenenza. Molto spesso, infatti, lo studente viene accompagnato a scuola da un genitore e, nel caso in cui non ci sia la disponibilità dello stesso per prelevarlo all'uscita, sono coinvolti altri soggetti della famiglia, come i nonni. La famiglia come attore del moto a scuola risulta comune in tutti i gradi, dalla scuola dell'obbligo fino alla scuola secondaria.

Nella scuola dell'obbligo la stragrande maggioranza dei frequentanti è residente nel territorio di Pietrasanta, le scuole superiori invece attraggono studenti da altri comuni della Versilia, da quelli più vicini come Camaiore, Seravezza, Forte dei Marmi e Viareggio ai comuni dell'alta Versilia.

In egual misura, i giovani pietrasantini si spostano verso i comuni limitrofi, fino a Lucca, per raggiungere le scuole di vari indirizzi. Questa caratteristica rende evidente come il tema del “Moto a scuola” non possa prescindere dalla scala territoriale della Versilia.

 

Servizi e infrastrutture

L'andare a scuola è condizionato anche da un insieme di servizi e di infrastrutture a disposizione della cittadinanza. La prevalenza dell'utilizzo dell'automobile per compiere lo spostamento verso la scuola, emersa durante la discussione, sembra dovuta all'assenza di problemi rilevanti legati al traffico e al parcheggio. In questo quadro il servizio del trasporto scolastico interviene – per la scuola dell'obbligo - nel caso in cui non ci sia una disponibilità da parte della famiglia ad accompagnare o prelevare gli allievi da scuola, quasi a configurarsi spesso come una modalità secondaria di moto a/da scuola. Nel corso del dibattito sono emerse alcune criticità legate al trasporto scolastico comunale, rispetto all'adeguamento dei mezzi alle vigenti normative di sicurezza e ai tempi di percorrenza talvolta troppo lunghi, che rendono il servizio poco efficace.

Il problema della sicurezza, nel corso del dibattito, è emerso anche per quanto riguarda altre dotazioni infrastrutturali, come marciapiedi e piste ciclabili, la cui frammentazione spesso costituisce un deterrente per raggiungere la scuola a piedi o in bicicletta. Anche le arterie di collegamento intercomunale, come la Strada Provinciale per Vallecchia e la Strada Statale Aurelia, sono percepite come dei punti critici il cui attraversamento risulta essere poco sicuro.

Per le scuole secondarie è emerso un utilizzo prevalente del mezzo privato, sia che gli studenti siano accompagnati dai familiari sia che raggiungano la scuola utilizzando il motorino o più raramente la bici. Gli studenti che frequentano una scuola localizzata fuori dal comune di residenza utilizzano prevalentemente il servizio pubblico extraurbano anche se i partecipanti al laboratorio hanno sottolineato come talvolta questo non sia pensato per coincidere con gli orari di uscita da scuola degli studenti.

 

Esperienza

La diversa combinazione di soggetti e servizi legati al moto a scuola crea esperienze diverse che influenzano vari aspetti della crescita e della quotidianità degli studenti e delle loro famiglie. Secondo i partecipanti al laboratorio l'andare a scuola può essere già considerato come una forma di apprendimento che rientra nell'esperienza scolastica.

Durante il dibattito, ad esempio, sono emerse forme di auto-organizzazione tra i genitori degli studenti della scuola dell'obbligo che si alternano nell'accompagnare e prelevare i proprio figli soprattutto sulla base della comunanza di interessi e di attività extrascolastiche; questo permette ai genitori di risparmiare tempo garantendo contemporaneamente ai propri figli momenti di socializzazione e condivisione con i compagni.

Questi elementi, infatti, sono risultati quelli più rilevanti nei ricordi dei partecipanti che hanno riportato come nella loro esperienza scolastica la condivisione del tragitto da casa a scuola e viceversa fosse un momento importante di crescita e progressiva autonomia.

In conclusione, a prescindere dal mezzo di trasporto utilizzato è diffusa l'idea che condividere il moto da e verso la scuola sia un modo per accorciare le distanze.

 

Elementi progettuali

Da quanto descritto è stato possibile trarre alcune indicazioni progettuali molto variegate. Una prima azione potrebbe partire dalla promozione di una nuova cultura dell'andare a scuola, basata sulla condivisione e la socializzazione delle esperienze. In questa prospettiva, la scuola potrebbe farsi carico di sostenere forme di coordinamento tra i genitori e tra gli allievi.

Un altro fattore fondamentale riguarda l'individuazione di strategie per la razionalizzazione del sistema di trasporto pubblico, individuando i percorsi ottimali per lo scuolabus e cercando di rendere più compatibili gli orari degli autobus con quelli scolastici. Durante il laboratorio, sono emerse in riferimento a questo tema, buone pratiche da diffondere come l'utilizzo dello scuolabus in orario extrascolastico e nella stagione estiva (per i ragazzi fino a 14 anni) per attività promosse dal Comune quali nuoto, tennis, equitazione.

Per quanto riguarda l'aspetto infrastrutturale risulta necessario intervenire sui percorsi ciclabili e pedonali. Nella maggior parte dei casi gli interventi possono essere di facile attuazione e riguardare la corretta segnalazione di attraversamenti ciclo-pedonali o la vigilanza di alcuni punti critici. Occorre, inoltre, intervenire per garantire la continuità dei percorsi ciclo-pedonali, attraverso un lavoro di ricucitura dei tracciati esistenti, ritenendo che ciò posso incoraggiare l'utilizzo di mezzi alternativi all'automobile, con evidenti benefici per tutta la comunità.

 

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