Intestazione e Note

Alla scoperta del percorso - Il progetto

fase 2 di 4: Ascolto e partecipazione

Parliamo di

GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO, COS'È E IN CHE COSA CONSISTE

TITOLO DEL PROGETTO

San Carlo e San Vincenzo, dalle radici al rilancio

IN CHE COSA CONSISTE, CENNI STORICI E SVILUPPO

 

L’oggetto del percorso partecipativo proposto è il territorio di San Carlo, una frazione collinare del Comune di San Vincenzo che si trova a 174 metri sopra il livello del mare, distante 5 km dal centro di San Vincenzo.  Situato ai piedi del monte Calvi (646 m s.l.m.) e del monte Coronato (553 m s.l.m.), circondato anche da altre colline, risulta completamente immerso nel verde ed è sede di giacimenti minerari. I ritrovamenti archeologici hanno scoperto un villaggio minerario e forni fusori risalenti all'età del bronzo.

In età contemporanea a San Carlo iniziò ad operare la società belga Solvay per sfruttare i giacimenti naturali di calcare al fine di approvvigionare l'impianto industriale di Rosignano Solvay e creando, dagli anni ‘20 del ‘900, una vera e propria economia locale basata sull'estrazione mineraria.

La pietra veniva trasportata con appositi carrelli su rotaia fino alla base della teleferica, da qui convogliata al silos di San Vincenzo, ancora esistente anche se non più funzionante, dove proseguiva, via ferrovia, verso la fabbrica di Rosignano Solvay.

Su queste basi San Carlo iniziò ad assumere la fisionomia moderna, all’origine dello sviluppo demografico ed economico di San Vincenzo. Negli anni ’30 la frazione divenne una piccola "company town" con la costruzione delle case operaie, della chiesa e della scuola e con l’attivazione di una serie di servizi locali gestiti dal Dopolavoro aziendale: dalla biblioteca ai corsi di cultura generale, dal circolo ricreativo al cinema costruito nel 1934, dal coro alle attività sportive, fino alla creazione di uno stabilimento balneare aziendale a San Vincenzo, Il Paradisino,  che resterà fino ad oggi a contrassegnare la vita del litorale. Questi interventi hanno fatto assumere a San Carlo la sua fisionomia attuale.

Nel 1948 massimo livello occupazionale con quasi 800 dipendenti tra operai e impiegati, quasi tutti residenti al villaggio aziendale di San Carlo e nell’altro villaggio di San Vincenzo, conosciuto come “Shangai”.

Sono gli albori di una storia che attraverso l’insediamento della Solvay a San Carlo, trasformò l’economia e il paesaggio di San Vincenzo fornendo un impulso anche alle attività legate alla balneazione e che oggi ci consegna una eredità importante, fatta di problemi ambientali e di

patrimonio industriale da recuperare (si veda la struttura del vecchio silos, la cui parte più antica risalente al 1921, e progettato da Pier Luigi Nervi).

Attualmente il borgo, che ha perso la sua centralità con il forte ridimensionamento dell'attività industriale ed estrattiva, è abitato da circa 500 abitanti e risente della sua perifericità, nonostante l’importanza che riveste dal punto di vista naturalistico e per la presenza di manufatti industriali e di edifici del vecchio villaggio Solvay da valorizzare.

Negli ultimi anni, grazie alla natura e al paesaggio davvero unici, ha assunto una crescente vocazione turistica. Similmente San Carlo è in cerca di una nuova identità pur essendo sorto come villaggio minerario a servizio delle attività di escavazione.

L’obiettivo generale è quello di rivitalizzare un’area dal punto di vista economico, culturale e  sociale, portando un beneficio anche alle attività presenti sul territorio e offrendo un cambio di prospettiva per gli abitanti che potrebbero essere coinvolti come attori propulsivi per la vita del paese.

Se infatti la cittadina di San Vincenzo, data la sua vocazione balneare e i prezzi del mercato immobiliare, presenta seri problemi a livello abitativo per i giovani che vogliano costruire la loro vita, San Carlo potrebbe offrire una valida alternativa in questo senso, prospettando anche la possibilità di un aumento demografico con un ringiovanimento della popolazione.

Inoltre l’eredità culturale prodotta dall’industria e dal lavoro nel territorio può avere un ruolo importante per caratterizzare positivamente anche questa area,  interpretare le vocazioni, valorizzare le unicità, rafforzare i legami identitari.

Si tratta di un patrimonio storico che non è solamente testimonianza di un passato glorioso, ma che rappresenta una grande scommessa, una vera e propria fabbrica di cultura, fatta di tante contaminazioni.

San Vincenzo è inserita in un territorio ampio e ricco di testimonianze di questo tipo che rappresentano una grande potenzialità di sviluppo in questo senso e con le quali è possibile costruire una rete (Rosignano Solvay, tutta la Val di Cornia, le Colline Metallifere, l’isola d’ Elba con il parco minerario di Rio Marina, Follonica con l’importante e suggestiva esperienza del museo Magma, fino al monte Amiata).

Nell’ultimo anno l’Amministrazione comunale ha promosso iniziative culturali tese a rivitalizzare la frazione di San Carlo, tra queste “San Carlo in musica”, settembre 2022 e “San Carlo Buskers Festival”, 29 e 30 aprile 2023. Il Comune promuove inoltre visite guidate alla Cava Solvay con le scuole del territorio.

San Vincenzo  conserva ancora le tracce della presenza industriale, a San Carlo e a San Vincenzo. Ancora oggi è possibile riconoscere il villaggio operaio e ricostruire le caratteristiche di un’attività produttiva e sociale che ha influenzato notevolmente la crescita del Paese nel corso del ‘900. Valorizzare questo aspetto importante della sua storia, e collegarlo anche al settore turistico in un’ottica di turismo culturale, potrebbe servire a qualificare il Comune attraverso una valorizzazione inedita del suo patrimonio culturale e del lavoro. Sicuramente da valorizzare in quest’ottica il vecchio circolo Cral nel centro del borgo.

Per il silos, edificio ormai dismesso collocato vicino alla ferrovia a San Vincenzo e di grandi dimensioni, sarebbe interessante pensare a una riconversione polifunzionale connettendo l’area industriale a quella urbana.

Un’altra struttura da recuperare è inoltre il velodromo che l’amministrazione comunale ha recentemente acquisito da Solvay  (punto B.5).

Da non sottovalutare inoltre il patrimonio ambientale con la rete escursionistica da valorizzare e implementare, puntando anche sul ciclo-turismo.

DA QUALE NECESSITÀ NASCE L'IDEA DEL PERCORSO PARTECIPATIVO

Il disagio è generato soprattutto dalla mancanza di attrattive, spazi sociali e culturali a differenza del passato. Il progetto mira infatti a ricreare una connessione con San Vincenzo anche a favore di un’offerta turistica sostenibile che punti alla destagionalizzazione, alla riqualificazione di spazi sociali, culturali e sportivi anche per i residenti. Il velodromo, che attualmente si configura come una vera e propria “cattedrale nel deserto”, potrebbe diventare uno spazio interessante da questo punto di vista, insieme agli altri edifici e spazi. 

I PASSI DA COMPIERE

Il percorso partecipativo proposto riflette un orientamento programmatico che guarda nella direzione di analizzare le modalità più adeguate e condivise di rilancio da parte dell’amministrazione di un territorio come quello di San Carlo. Facendo quindi leva sulle tante e diverse peculiarità che la frazione di San Vincenzo ha da offrire sia dal punto di vista naturalistico che ambientale e turistico. L’Amministrazione sta infatti portando avanti il proposito di valorizzare l’area attraverso eventi che hanno avuto un richiamo da tutta la Regione e tramite interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che mirano a migliorare lo status delle strutture presenti, in particolar modo riguardo alle aree verdi della frazione.

FINALITÀ

 

Attraverso il percorso partecipativo, sarà possibile riattivare il dibattito pubblico su una parte del territorio che per decenni è stata strategica per l’economia della Val di Cornia e che adesso deve trovare una nuova vocazione. L’impatto a medio/lungo termine sarà dunque quello di definire una strategia condivisa che permetta all’Amministrazione di definire un elenco di priorità e di interventi da realizzare nell’area di San Carlo.

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