Intestazione e Note

Alla scoperta del percorso - Il progetto

fase 2 di 4: Ascolto e partecipazione

Parliamo di

Alla sede del consiglio di frazione le prime idee per rilanciare San Carlo

Pur nella consapevolezza della possibilità di approfondire durante gli incontri successivi, non sono mancate già in questo primo incontro riflessioni su principi e precauzioni da tenere saldi nella costruzione del piano di rilancio di San Carlo. In primis la necessità di fare una valutazione a 360 gradi di tutte le opzioni percorribili per poi scegliere quelle effettivamente realizzabili perché economicamente sostenibili: “Andare in cerca di quello che ci piace fare per poi trovare quello che si può fare”.

Ancora, nelle trasformazioni farsi guidare dal principio dell’essere virtuosi, che non è una dichiarazione di intenti ma un criterio che permette di scegliere con coscienza e consapevolezza la direzione in cui andare per essere un buon posto, attrattivo verso i turisti ma ancora di più per nuovi abitanti che, tornando a ripopolare San Carlo, possono creare i presupposti - la “massa critica” - per rendere sostenibili quei servizi che nel tempo sono scomparsi. Ancora, pensare prima alle diverse scelte progettuali in termini di sostenibilità ambientale per trovare le giuste soluzioni per limitarne l’impatto. Un tema caldo è sicuramente quello mobilità, per evitare quello che viene chiamato “effetto Baratti” (nel golfo nonostante ogni anno si provino diverse soluzioni il problema non è mai stato risolto definitivamente). A San Carlo, il trasporto pubblico locale è sicuramente un buon strumento da valorizzare congiuntamente ad un eventuale parcheggio scambiatore. Data la durata limitata nel tempo del percorso partecipativo, c’è chi sottolinea l’importanza di mantenere, anche dopo la fine delle attività di partecipazione, un livello costante di informazione alla cittadinanza, ad esempio con una pagina web dedicata al “progetto San Carlo”, per mostrare lo stato di avanzamento del piano di rilancio e le diverse azioni progressivamente realizzate.

La riflessione collettiva si è sviluppata poi sulla questione inerente il rafforzamento della comunità locale: in generale, tra chi abita da maggior tempo nella frazione, vi è l’idea di un passato in cui c’era tutto - la scuola, il teatro, l’infermeria, l’alimentari, la merceria, il bar… - e un presente in cui non c’è più niente di tutto ciò e le persone, anche le famiglie più giovani che si sono trasferite qui negli ultimi anni, faticano a strutturare una condivisione, sia perché mancano gli spazi sia perché manca una consuetudine. Al tempo stesso c’è chi mette in guardia rispetto a questa contrapposizione tra passato, presente e futuro: ricordare la comunità del passato come “la bella cosa che non c’è più” evoca un’immagine identitaria forte ma escludente rispetto a tutte quelle persone che sono venute a vivere qui di recente e che, invece, possono avere idee ed energie da investire. In tal senso si ritiene fondamentale che il piano di rilancio dia una spinta agli abitanti attraverso la riqualificazione di alcuni punti del paese che tratti viene percepito come abbandonato, inserendo attrezzature pubbliche che facilitino la socialità.

Nella serata sono emersi diversi elementi di sviluppo complementari alle azioni strategiche presentate dall’Amministrazione:

● il “cammino dei tirreni” finanziato dalla Regione Toscana e di cui è appena stato consegnato il progetto esecutivo, vede coinvolti 16 Comuni oltre San Vincenzo 1 e trova in San Carlo un nodo centrale, nonché lo sbocco più vicino al mare. Quando il cammino entrerà a regime Visit Tuscany farà la sua promozione ma è importante che anche i Comuni facciano la loro parte perchè ci saranno opportunità interessanti per la ricezione e la ristorazione di un target turistico molto rispettoso. I camminatori, infatti, agiscono da sentinelle ambientali e creano presidio. Se si investe sul trekking, però, bisogna stare attenti alla compatibilità tra i percorsi a piedi, in bici e a cavallo. Massa marittima, ad esempio, è diventata una sorta di “industria” del turismo e-bike, vengono i campioni del mondo ma ci sono punti in cui i percorsi e-bike non sono compatibili con il trekking.

● Il consorzio delle realtà sportive delle Valli etrusche, nato qualche tempo fa, riunisce le associazioni sportive da Rosignano Solvay a Venturina e si propone di supportare i Comuni nella realizzazione delle attrezzature sportive di area vasta per evitare ridondanze e sprechi. Se a Venturina c’è già un impianto di atletica indoor, San Carlo è stato individuato come luogo ideale per l’impianto outdoor tramite la riqualificazione del Velodromo (realizzato negli anni ‘90 su quella che prima era la pista di atletica realizzata negli anni ‘40). Questo impianto, sostenuto dalle associazioni che hanno partecipato alla progettazione del Comune, potrebbe in effetti essere un servizio per tutti gli studenti delle Valli Etrusche e un’occasione per il territorio di offrire pacchetti completi di turismo sportivo per i tanti nord-europei che scelgono questo tipo di soluzioni durante le vacanze legate alla Pentecoste.

● Il ripristino ambientale, da avviare sulle aree che verranno deperimetrate dall’area delle Cave, può diventare anche un elemento di attrazione per il turismo scientifico, mediante la valorizzazione del sistema ipogeo e delle grotte.

● Un’iniziativa che potrebbe ravvivare il senso di comunità e spingere nella direzione della sostenibilità ambientale è la creazione di una comunità energetica attraverso la realizzazione di un parco fotovoltaico. Chi la propone ritiene che questa operazione potrebbe vedere coinvolta la Solvay che potrebbe ospitare l’impianto sul terreno di proprietà, partecipando poi alla redistribuzione dell’energia prodotta.

 

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