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Hai reclami per disservizi? Telefona al numero verde regionale 800.570.530 oppure scrivi una email all’indirizzo numeroverdetpl@regione.toscana.it.
Contattando il numero verde, avrai la certezza della risposta.
La tua segnalazione verrà gestita dal numero verde TPL, che la registra e la cataloga nel sistema di gestione del reclami; successivamente il reclamo viene girato ai gestori del servizio e della rete ferroviaria e viene inviata la risposta a chi ha inoltrato il reclamo.

Questa procedura comporta dei tempi per il suo completamento, che non sono sempre i tempi del web, e che non possono essere accorciati.

Buonasera
Vi scrivo questa email per segnalarvi un'incresciosa situazione che non riguarda solo me ma tanti pendolari che dal Valdarno devono entrare a lavorare alle 7.00 del mattino .
Sono ormai anni che per arrivare al lavoro alle 07,00, in un albergo davanti al Ponte Vecchio e dare il cambio al Portiere di notte, appunto alle 7,00, io devo prendere il primo treno del mattino, ovvero attualmente quello in partenza da Montevarchi delle 05,02 in quanto, con quello successivo, quello delle 06,13 arriverei alle 07,05 a Firenze e quindi in ritardo al lavoro!
Ogni anno quando c'è il rinnovo dell'orario, spero sempre che l'ora di partenza del quel treno venga modificata! Ed infatti ogni anno effettivamente viene modificata, ma anticipandolo sempre di qualche di minuto. Ho infatti notato che dal 14/12 questo treno anziche partire alle 05,02 partirà lle 04,57!!!! Ma vi rendete conto che da Montevarchi per entrare al lavoro alle 7,00 devo partire più di 2 ore prima e starmene in giro in città per un'ora???? La cosa assurda è che poi fra le 6 e le 7 ci sono 3 treni per FSMN per tutte le persone che entrano alle 8. Ma lo sapete che ci sono tantissime persone che entrano alle 7??? Il treno delle 05,02 è pieno!
Inoltre per i pendolari che lavorano la domenica e devono essere in turno alle 7 non c'è nessun treno!!!!
Io per esempio prendo quello delle 06,06 e arrivo in centrale alle 06,56 e sono quindi operativa al lavoro, correndo, alle 07,15 anzichè alle 7,00!
Si può per favore prestare attenzione anche alle persone che cominciano il turno alle 7,00 o siamo lavoratori di serie B????
Grazie per l'attenzione ed attendo Vostra risposta.
Cordiali saluti
Francesca Bruschi
Grazie Francesca per la segnalazione, che è molto puntuale nel segnalarci il suo disagio.
Come sa, la programmazione dei servizi è un tema complicato ed è necessario trovare delle soluzioni che vengano incontro il più possibile alle esigenze di tutti.
Proveremo, nella futura programmazione, a tenere conto anche della sua segnalazione e a cercare con il gestore del servizio una soluzione che possa essere ottimale per il maggior numero di persone che, come lei, hanno l'esigenza di raggiungere Firenze iniziando il lavoro alle 7 del mattino.
Nel frattempo sarà interessante vedere se altri utenti commenteranno la sua proposta.
Chi deve andare a S.Romano-Montopoli-S.Croce o a S.Miniato-Fucecchio partendo da Pisa C.le deve aspettare un'ora perché tra il treno delle 16.54 e quello delle 17.54 non ci sono altri treni che si fermano a queste stazioni!
Buonasera,
Sono una pendolare della tratta Vaiano-Firenze. Il mio reclamo riguarda la questione del bonus abbonamento per i ritardi. La mia tratta prende sia la linea Prato-Bologna che Firenze -viareggio. Il bonus di ritardo ci viene dato unicamente quando il ritardo riguarda la seconda. Che senso ha? io subisco i ritardi di entrambe le linee, se c e ritardo sul primo treno perdo quello sulla seconda tratta. E viceversa posso anche arrivare a Prato in perfetto orario da Firenze, ma se il treno per Bologna porta ritardo arriverò a casa in ritardo.
Quale è il senso di non riconoscere il bonus con ritardo su entrambe le Linee?!
Cercavo un contatto della regione a cui scrivere e inoltrare il reclamo, ma nell'area del sito riguardante i treni non sono riuscita a trovare niente.

Saluti
Buongiorno, sono un pendolare sulla tratta Pontedera-Ca' di Boschetti (La Spezia) ma sfortunatamente il treno 11705 Firenze-La Spezia del mattino che ferma a Boschetti non ha la corrispettiva fermata con quello del pomeriggio Spezia-Firenze 23391, costringendomi ad arrivare a Pisa in macchina e prendere treni alternativi. Sarabbe possibile far aggiungere la fermata Ca' di Boschetti al treno 23391?
Propongo l'idea di elettrificare il tratto di linea ferroviaria tra Chiusi e Siena. 1) Dopo tale elettrificazione è possibile mettere un treno Eurostar che fa il seguente percorso: Roma-Chiusi-Siena-Firenze. Siena è servita con un buon servizio "dall'Alta Velocita"
2) Dopo tale elettrificazione è possibile attivare un sevizio ferroviario diretto tra tra Arezzo e Siena attualmente inesistente.
Saluti
Viti A.
Buongiorno,

negli ultimi dodici mesi ho notato che sui treni Vivalto in servizio tra Firenze e Viareggio sta aumentando il numero di toilette fuori servizio. Ogni missione comprende 5-7 carrozze ciascuna con bagno, più quella di testa (coda) con il bagno per i disabili: eppure spesso uno deve girare almeno 2-3 carrozze prima di trovare un bagno funzionante. Il display rosso avverte "WC fuori servizio" e lo stesso si può constatare sugli schermi posti in ogni carrozza. Non è ben chiaro se questo sia dovuto a una fragilità progettuale dei bagni dei Vivalto o alla volontà dell'azienda di limitare i costi della pulizia dei bagni (lasciandone solo un paio accessibili si evita di doverne pulire 6 per missione).

Ultimamente questa tendenza, già di per sé spiacevole, sta raggiungendo limiti non più tollerabili. Segnalo due casi tra i tanti per dare un'idea.

Lo scorso 22/7/15 il treno 3040 (Firenze-Lucca-Pisa) è partito da Pescia alle ore 7.55 (+35 minuti): l'altoparlante di Pescia ha comunicato che il treno aveva 25 minuti di ritardo a causa di "pulizia straordinaria del treno e rifornimento dello stesso". Una volta salito ho chiesto lumi alla capotreno che mi ha risposto: "Stiamo viaggiando con tutte le toilette fuori uso: se qualcuno avesse bisogno di utilizzarle, mi deve
avvertire per fare sosta in una stazione provvista di servizi igienici".

Non ci volevo credere ma mi hanno informato ieri che due giorni fa il regionale veloce 6634 Firenze-Pistoia delle 17.53 (quello che non fa fermate intermedie) ha dovuto fare una fermata straordinaria nella stazione di Montale-Agliana per permettere a un passeggero di usare la toilette della stazione, visto che tutti i bagni del treno non erano agibili. Non so se il treno in questione fosse un Vivalto, ma il problema è sempre lo stesso.

Ho anche mandato una mail al numero verde della Regione per segnalare il disservizio di luglio: la risposta del dottor Scarpellini è stata una semplice constatazione della cosa, con allusione al fatto che sei le toilette si guastano la colpa è degli utenti delle stesse che gettano oggetti nel WC.

Spero che la Regione vorrà fare qualcosa in merito, perché purtroppo questo disagio si sta presentando con frequenza sempre maggiore. E qui non si tratta di stabilire in che misura la cosa sia accettabile o meno. Sul treno i bagni devono funzionare, punto e basta.

Distinti saluti,
Vanni Ghimenti
Comitati Pistoiesi & Lucchesi
Buongiorno Vanni, grazie della segnalazione.
Faremo tutte le verifiche del caso rispetto alla sua segnalazione, perché la situazione che descrive è grave e non tollerabile.
Purtroppo, questa situazione dei bagni inagibili spesso dipende da atti di vandalismo o anche di semplice cattiva educazione, ed i bagni rimangono fuori servizio per l'intera giornata. Talvolta ci sono comportamenti ancora più scorretti, come andare a fumare in bagno, che - causa dei sistemi di rilevamento elettronico del fumo - possono addirittura provocare il fermo del treno per le verifiche e la riattivazione dei sistemi.
In ogni caso, affronteremo il problema che ci descrive e intanto la ringraziamo per quanto ci ha segnalato.
Gentile dottor Baccani,
la ringrazio per la risposta. Le segnalo anche la seguente situazione, dato che all'ultima riunione con l'assessore si è fatto presente lo sforzo della Regione per venire incontro alle esigenze dei viaggiatori diversamente abili. Ho già fatto reclamo al numero verde della Regione, ma segnalo la cosa anche qui, per pubblicizzarla ampiamente.

Lunedì 14/12/15 Regionale 3055, materiale Vivalto. Salgo a Lucca alle 12.30 nella prima carrozza, dove c'è il bagno più grande che è anche accessibile ai disabili. Non sono disabile, ma per evitare di cercarne un altro entro in quel bagno: la porta non si chiude per niente e inoltre non arriva nemmeno a fine corsa, lasciando una fessura aperta. Sono costretto a cercare un altro bagno e scendo lungo il treno. Il primo bagno che incontro ha una salvietta infilata nella porta chiusa con scritto "Guasto", il secondo invece ha direttamente la spia luminosa rossa che avverte "WC non funzionante" o qualcosa del genere. Solo al quarto tentativo trovo un bagno funzionante, dopo aver percorso tre carrozze. Un disabile che cosa avrebbe dovuto fare al mio posto, considerando che per arrivare alla quarta carrozza ho dovuto salire e scendere diversi scalini, piuttosto ripidi e aprire 6 porte a scomparsa? Come pensano, i responsabili di Trenitalia, di far viaggiare persone che si muovono con difficoltà?

Distinti saluti,
Vanni Ghimenti
Grazie Vanni anche per questa segnalazione: l’abbiamo girata a Trenitalia per avere subito un riscontro da parte del gestore del servizio.
Questo è quanto ci risponde Trenitalia, che, come prima cosa, si scusa con lei e fa sia delle considerazioni generali sui bagno dei Vivalto sia dà risposte sul treno che lei cita.
‘I bagni dei Vivalto sono ben diversi dai tradizionali bagni dei treni dove tutto il “materiale” organico e non, viene scaricato in corso di viaggio.
I bagni Vivalto sono più delicati avendo un circuito chiuso ad aspirazione che:
1) è soggetto ad intasamento quando vengono riversati corpi solidi che non dovrebbero essere gettati nelle toilette
2) se non è resettabile da parte del capotreno può essere “ripulito” solo in impianto di manutenzione in una speciale postazione dedicata.
Quando escono dall’Impianto i bagni sono funzionanti perché è una delle verifiche obbligatorie per l’uscita; quando sono in corso di viaggio e vengono vandalizzati o trattati in maniera impropria non è possibile fare altro che mettere le toilette fuori servizio.
Il materiale Vivalto 546 era in circolazione dal giorno precedente dove tra l’altro era stato soggetto ad un altro atto vandalico (azionamento del freno d’emergenza) ed è rientrato ad Osmannoro il giorno 15.
Stamattina il materiale è uscito con le toilette ripristinate ed attualmente è in viaggio tra Pisa e La Spezia.
Se dovessimo fermare tutti i treni che sono soggetti a vandalismi o a comportamenti scorretti di vario tipo (toilette, graffiti, asportazione di manifesti ecc.) faremmo decine di cancellazioni al giorno.’

Speriamo di esserle stati utili e soprattutto che, con una maggiore impegno di tutti, i disagi che lei segnala con il tempo si riducano al minimo.
Salve,
Scrivo in merito al treno R11921 Pontremoli - La Spezia Centrale.Io e altri colleghi della Zucchetti Spa di Aulla prendiamo questo per andare a lavorare da La Spezia ad Aulla. Abbiamo visto che questo treno a partire dal 13/12/2015 partirà alle 18:04 invece che alle 18:12 da Aulla Lunigiana. Per noi significherebbe perderlo in quanto finiamo di lavorare alle 18. Sul sito di trenitalia questo treno non si può selezionare per fare un reclamo. Attualmente è programmato con il numero 34015. Ci siamo informati nei vari uffici, Biglietteria, Informazioni, Movimentazioni e ci hanno detto tutti di fare presente questo disagio prima che entri in vigore il nuovo orario invernale. Chiedo se ci può indicare a chi inoltrare questa richiesta per rivedere gli orari dei treni prima della loro attuazione. Grazie mille.
Salve, vorrei chiedere se esistono delle tariffe agevolate per il trasporto regionale dedicate alle famiglie. Vedo sul sito di Trenitalia che per i trasporti a lunga percorrenza (Frecce, ecc) esistono offerte per l'andata e il ritorno nel week end, per far viaggiare gratis i minori di 15 anni con le famiglie. Non mi pare ci sia niente del genere a livello regionale. Credo che se vogliamo promuovere la mobilità pubblica a fini di turismo interno sia importante dare degli incentivi… Mi potete far sapere?
Grazie
Stefano Gallo
Buongiorno, nessuno Vi ha segnalato che oggi il treno 6688 da Lucca a Pisa Centrale ha finito la sua corsa a San Rossore per esaurimento carburante? E che i passeggeri sono stati trasbordati in un altro treno in transito? Non mi era capitata una cosa così, ma ammesso anche che lo "swing" consumi di più, non lo si sapeva prima di oggi?
Grazie e buon lavoro
Enzone
Buon pomeriggio,

sono stati finalmente pubblicati in rete gli indici di affidabilità delle linee regionali toscane per i mesi di gennaio e febbraio, in base ai quali si usufruisce di un indennizzo parziale sul proprio abbonamento. Come era stato preannunciato, l'indice di disservizio è diventato un indice di affidabilità (o puntualità) con il complemento a 100. In altre parole, la puntualità di una linea è ora valutata da un indice espresso in punti percentuali con un massimo del 100%. Nel 2016 se l'indice mensile di puntualità rimane al di sotto del 96,2% si ha diritto al rimborso per quel mese, altrimenti no. In precedenza si aveva diritto al rimborso se l'indice di disservizio (espresso sempre in %) superava 4,0 (ossia nei termini attuali se l'indice di puntualità era inferiore al 96%).

http://www.trenitalia.com/tcom/Treni-Regionali/Toscana/Indennizzo-abbonati-Toscana

Al di là delle modalità espressive del mero dato numerico (onestamente non credo che per gli utenti del servizio faccia grande differenza se si valuta la puntualità come differenza percentuale con 100 o con 0), colpiscono nettamente i valori delle linee dei mesi di gennaio e febbraio, tutti prossimi al 100%:

http://www.trenitalia.com/cms-file/allegati/trenitalia_2014/in_regione/bonustoscanagen2016.pdf

http://www.trenitalia.com/cms-file/allegati/trenitalia_2014/in_regione/bonus_toscana_feb2016.pdf

Per gennaio 9 linee su 14 hanno una puntualità superiore al 99,0% (ossia un indice di disservizio inferiore all'1%), mentre per febbraio addirittura 11 su 14! Considerando che fino a dicembre 2015 TUTTE le linee avevano indici di disservizio sempre superiori all'1,5% e nella maggior parte dei casi compresi tra 2% e 7% (rispettivamente tra 93% e 98%) ci si chiede cosa sia successo per ottenere una puntualità così elevata che non corrisponde in alcun modo a quanto sperimentano i pendolari quotidianamente.

La linea Prato-Bologna nel corso del 2015 ha quasi sempre avuto indici oltre il 4-5%, adesso viaggia sull'1,5% (98,6%). Che è successo?

Tra le sorprese c'è il fatto che la linea Viareggio-Firenze nel mese di febbraio registra un indice di puntualità del 99,5%! Ossia solo un treno su 200 è arrivato a destinazione con più di 5 minuti di ritardo... Sembra che il crollo del muro di sostegno di un ponte ferroviario fra Altopascio e Porcari avvenuto il 12 febbraio 2016 non abbia avuto alcun impatto sull'indice di puntualità. E dire che per 10 giorni abbiamo avuto numerose soppressioni e ritardi fissi oltre i 10-20 minuti per tutti i treni tra Lucca e Firenze (il treno viaggiava a passo d'uomo nei pressi del ponte crollato).

Ci si chiede se ritardi e soppressioni generati da quell'evento siano stati o no conteggiati nel disservizio. Sembra che non siano stati conteggiati, dando magari la responsabilità alla Natura matrigna di Leopardi. Eppure l'amministrazione comunale di Altopascio aveva segnalato il problema con un certo anticipo:

http://iltirreno.gelocal.it/lucca/cronaca/2016/02/15/news/treni-in-ritardo-sulla-lucca-firenze-1.12964214?ref=search

e quindi si dovrebbe parlare di scarsa o nulla manutenzione, imputabile quindi al gestore della linea ferroviaria e non al maltempo.

In ogni caso, ci si domanda (un po' provocatoriamente) se l'indennizzo non sia stato pure lui soppresso: se per ottenerlo l'indice deve scendere sotto 96,2% e per i primi due mesi dell'anno il valore più basso è stato di 98,3%, sembra davvero difficile pensare che si daranno mai le condizioni per ottenere un parziale risarcimento ai quotidiani disservizi che i pendolari sperimentano...
Buon pomeriggio Vanni,
le rispondo sulla questione della Prato-Bologna: sugli altri aspetti che tratta, poiché Leonardo, che ha scritto qui sotto dopo di lei, ha affrontato le sue stesse questioni le chiedo di leggere quanto ho risposto a lui.

Nello specifico della Prato-Bologna, è stato corretto con il nuovo contratto di servizio tra Regione e Trenitalia un errore di calcolo per il quale venivano considerati tutti i minuti di ritardo (anche quelli della tratta emiliana) ma venivano conteggiato solo i minuti programmati per la tratta toscana. C'era perciò il paradosso che si contavano minuti di ritardo su minuti non programmati.
Inoltre, de gennaio c'è un accordo per riconoscere l'eventuale bonus anche ai possessori di abbonamenti sovraregionali (quindi anche per l'intera tratta Prato-Bologna, mentre fino a Dicembre era limitato ai Prato-Vaiano-Vernio).

La ringrazio della partecipazione e tengo conto delle due osservazioni.
Buongiorno,
in effetti gli indici di affidabilità appena pubblicati lasciano perplessi perché non riflettono la realtà vissuta dai pendolari, ad esempio il mese di febbraio è stato piuttosto difficile a causa del problema al ponte ferroviario fra Altopascio e Porcari. Oltre all'indice attualmente pubblicato, che scorpora le cause non imputabili a Trenitalia, sarebbe bene pubblicare anche un indice complessivo (la trasparenza contribuisce alla credibilità del sistema).
Buongiorno sia a Vanni che a Leonardo che scrivono sugli indici di affidabilità.
Stiamo lavorando sui temi che ci segnalate e presto potremo rispondervi nel merito.
Intanto grazie per le osservazioni ed i suggerimenti, restate in contatto con noi!
Buon pomeriggio a Vanni e Leonardo,
come promesso chiarisco le nuove caratteristiche del bonus per gli abbonati, su cui potete trovare maggiori dettagli relativi al calcolo e ai riconoscimenti per gli abbonati al link di Muoversi in Toscana http://bit.ly/1M2W7FS e nel comunicato stampa di Toscana Notizie http://bit.ly/1M2WcJO.

Comprendo le vostre osservazioni sulla Firenze-Viareggio a febbraio: vi faccio però presente che l’indice di affidabilità che, se non raggiunge il 96,2 dà diritto al bonus, viene calcolato sui ritardi dipendenti da cause imputabili al gestore del servizio o al gestore della rete e non a quelli ascrivibili a cause esterne.
La certificazione di cause esterne per eventi meteo o naturali è fatta da RFI sulla base delle proprie osservazioni; è certificata e soggetta a controlli da parte di organismi esterni. Nel caso dell’evento sulla linea Firenze-Viareggio, RFI ha certificato la causa meteo.

Spero di avere chiarito i vostri dubbi e vi ringrazio per le vostre osservazioni.
Gentile dottor Baccani,

la ringrazio per le sue risposte.

In merito alla questione della Prato-Bologna, comprendo la sua spiegazione e ne deduco quindi che gli utenti di quella tratta hanno beneficiato di un rimborso al quale NON avevano diritto per TUTTI i mesi del 2016 (12 su 12!). Speriamo che Trenitalia non decida di richiedere indietro gli indennizzi indebitamente concessi!

In merito ai dubbi sollevati sull'indice di affidabilità, le informazioni da lei fornite sono tutte ben note, dato che sono le stesse che compaiono sul sito di Trenitalia Regione Toscana (a proposito: le segnalo che nella pagina di Muoversi in Toscana a cui rinvia il primo link da lei inserito il link in rosso Sito di Trenitalia porta a una pagina non disponibile). I dubbi riguardano non le modalità di emissione e verifica del bonus, ma eventualmente quelle di calcolo, che non sono specificate nei link da lei suggeriti. Nel primo si dice che "Vengono presi i minuti di ritardo accumulati in arrivo ed i minuti di servizio non resi (treni soppressi) quando dipendono da cause imputabili al gestore del servizio o al gestore della rete": il termine "presi", se mi permette, è un po' generico. Ma anche accettando questa "spiegazione", rimane comunque misterioso come nel giro di un solo mese (da dicembre 2015 a gennaio 2016) l'indice di puntualità della Viareggio-Firenze sia salito dal 97,5% (media su 11 mesi escludendo luglio) al 99,10% oppure l'indice di puntualità della Pisa-Aulla sia salito dal 96,8% (media su 11 mesi) al 98,60%.

Nella comunicazione oggi inviata dall'assessore Vincenzo Ceccarelli (che ringraziamo) si fa un distinguo fra indice di affidabilità e indice di puntualità. Immagino che sia per evitare fraintendimenti riguardo a una notizia apparsa diverse settimane fa sulla stampa locale:

http://iltirreno.gelocal.it/regione/toscana/2016/02/11/news/esulta-trenitalia-regionale-in-toscana-puntualita-record-nei-primi-40-giorni-del-2016-1.12940341

In effetti il report di Trenitalia, derubricando le cause esterne, informa che l'indice di puntualità (che non è l'indice di affidabilità che viene pubblicato ogni mese e dal quale dipendono gli indennizzi) è del 93% in media su tutta la rete regionale e scende al 90,8% nella fascia pendolare del mattino. In sostanza, secondo Trenitalia, in media 1 treno su 10 arriva con un ritardo superiore ai cinque minuti. Secondo l'indice di affidabilità (calcolato da Regione e da Trenitalia) invece, ad arrivare con un ritardo superiore ai cinque minuti è in media 1 treno su 100 (cento).

La differenza è evidentissima. Dal momento che la stessa Trenitalia ammette pubblicamente questi dati, ci si chiede perché l'indice di affidabilità debba essere diverso dall'indice di puntualità, al netto delle cause esterne: l'indice di puntualità fotografa oltre tutto una situazione reale (e sfortunamente ben nota a ogni pendolare).

Riguardo infine alla causa "meteo" del crollo del ponte sulla Firenze-Viareggio, a questo punto ci rassegnamo senza protestare più, visto che il gestore della rete non è in grado di garantire la circolazione dei treni se piove qualche giorno in più del solito. Probabilmente molti utenti insieme all'ombrello prenderanno l'automobile nei giorni di pioggia intasando ancor di più le strade.

Ancora grazie per il suo interessamento.
Cordiali saluti,
Vanni Ghimenti
Tutti i pendolari sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri...

Ieri, 16 gennaio 2017, ho preso da Firenze il treno lento 3084 delle 18.38. All'arrivo a Prato, intorno alle 19, siamo stati informati dal capotreno che fra Pescia e Lucca c'era una fuga di gas con conseguente intervento dei vigili del fuoco. La circolazione ferroviaria era sospesa e i ritardi non precisati. Circa 20 minuti dopo siamo ripartiti. Il capotreno si è chiuso nella cabina di testa e non sono state fornite altre informazioni. Arrivati a Pistoia, c'è stato un cambio di capotreno: il nuovo capotreno, più informato e disponibile, ha subito iniziato a girare le carrozze e usare l'altoparlante per informare che i treni erano limitati a Pescia e che per arrivare a Lucca Trenitalia aveva disposto degli autobus sostitutivi. I passeggeri diretti nelle stazioni tra Pescia e Lucca (inclusa Montecarlo, è stato detto esplicitamente, e su mia richiesta, riconfermato) avrebbero potuto raggiungere le stazioni di destinazione usando l'autobus. Il capotreno nuovo si è anche accertato di quanti pendolari fossero diretti nelle varie stazioni (per Montecarlo, eravamo in cinque compreso me, quasi il 10% dei viaggiatori presenti e diretti oltre Pescia). Da Pistoia siamo ripartiti subito per arrivare a Pescia intorno alle 20. E' venuto fuori che la fuga di gas era nel territorio di Montecarlo, in una zona vicina alla ferrovia. Sono sceso con gli altri viaggiatori e abbiamo trovato l'autobus fuori dalla stazione. Memore di situazioni analoghe, ho chiesto all'autista se l'autobus sarebbe passato dalla stazione di Montecarlo-S. Salvatore e lui mi ha risposto, piuttosto deciso: “Assolutamente no! Questo autobus va diretto ad Altopascio e poi lì troverete un treno per proseguire verso Lucca.” Peccato che il capotreno ci avesse assicurato che l'autobus avrebbe servito tutte le stazioni tra Pescia e Lucca. Sono tornato al treno, ormai vuoto, e ho chiesto al capotreno perché ci avesse dato un'informazione poi rivelatasi falsa. Lui ha subito chiamato la centrale operativa ed è stato informato che l'autista dell'autobus si rifiutava di passare da San Salvatore perché lì era avvenuta la fuga di gas. Di conseguenza ho dovuto chiamare una persona perché mi venisse a prendere in auto da San Salvatore, arrivando a casa con "solo" 45 minuti di ritardo, e semicongelato per l'attesa a Pescia. Poteva andare peggio... Da notare che il traffico automobilistico a San Salvatore non è stato mai interrotto sulle strade che collegano la frazione con Pescia e Altopascio.

Ormai noi pendolari di Montecarlo siamo abituati a questo “trattamento preferenziale”, che abbiamo potuto sperimentare in almeno altre due occasioni, una delle quali fu l'interruzione del traffico tra Altopascio e Porcari a causa del crollo di un ponticello su un rio nei primi mesi del 2016. Allora gli autisti degli autobus sostitutivi dissero di non poter raggiungere la stazione di Montecarlo a causa dell'altezza dei mezzi che non permetteva di passare sotto il ponte della ferrovia situato presso la frazione di San Salvatore. Viceversa Altopascio era perfettamente raggiungibile, come Porcari o Pescia.

Visto che da parte di Trenitalia si continua a offrire questo “trattamento” (quando la linea si interrompe, gli utenti di Montecarlo devono proseguire con mezzi propri, mentre gli altri possono spostarsi con i mezzi sostitutivi offerti dall'azienda), ma nel contempo si continua a pretendere il pagamento dell'abbonamento come agli altri viaggiatori che usufruiscono di tutele in caso di interruzione della linea, ci si domanda se non sia il caso di ridurre del 15% (a essere generosi) il costo dell'abbonamento per i pendolari montecarlesi, in modo che abbiano adeguata compensazione per le situazioni in cui - nonostante la presenza di servizi sostitutivi - essi siano costretti comunque a viaggiare per conto proprio.

Distinti saluti,
Vanni Ghimenti
Gentile Vanni,

prendiamo atto di quanto da lei riferito. Sarà nostra cura verificare con Trenitalia l'accaduto e invitare il gestore del servizio a porre in essere tutte le misure necessarie affinché in futuro siano assunti tutti i provvedimenti possibili per evitare di penalizzare alcuni pendolari o utenti del servizio rispetto ad altri.
Buonasera,
vi scrivo per segnalarvi l' inadeguatezza degli orari dei treni sulla tratta Signa-Firenze al mattino.
Ad oggi le partenze da Signa per Firenze sono previste alle 6.52, 7.35, 7,45, 8,01, 8.08 ....
E' evidente la totale assenza del servizio tra le 6.52 e le 7.35, durante l' ora di massima affluenza.
Si chiede la possibilità di ripristinare la fermata di un treno alle 7.15-7.20 (come avveniva in passato) per permettere ai lavoratori ed ai moltissimi studenti di raggiungere in tempo utile i luoghi di lavoro e le scuole fiorentine (che in moltissimi casi prevedono l' orario di ingresso alle ore 8.10).
Ad oggi la maggioranza degli studenti è costretta a servirsi del treno delle 6.52 con arrivo a destinazione in largo anticipo.
Purtroppo Signa non è collegata dall' ATAF con Via Pistoiese che permetterebbe almeno agli studenti di utilizzare il servizio pubblico su gomma; ad oggi è possibile raggiungere Via Pistoiese solo affidandosi alla mobilità privata.
Non sarebbe una cattiva idea incrementare il numero di treni con fermata a Le Piagge, in modo da favorire l' interscambio tra le stazioni di Signa/Lastra a Signa e Firenze per usufruire di un maggior numero di treni su ambo le tratte.
Grazie per l'attenzione ed attendo Vostra risposta.
Cordiali saluti
Stefano De Simone
Buongiorno,

da diversi anni ormai invio reclami per disservizi ferroviari al Numero Verde del TPL della Regione, a cui viene data una risposta da parte del gestore (Trenitalia), rappresentato dal dottor Gianluca Scarpellini, responsabile della divisione passeggeri.

Vi segnalo una delle ultime risposte che ho ricevuto. Qui di seguito indico il reclamo che avevo inviato via mail al Numero Verde, in data 16/3/17.

"15 marzo 2017. Treno 3073, da Lucca a Montecarlo. Treno soppresso per motivi sconosciuti. Il veloce da Viareggio 3071 aveva 15 minuti di ritardo sempre per motivi sconosciuti (si parlava di un guasto a Serravalle) e quindi avrebbe potuto essere trasformato con nessuno sforzo nel 3073 e fare due fermate in più (Montecarlo e Serravalle), giusto per non lasciare a piedi chi tornava a quell'ora. Ovviamente non si è presa tale saggia decisione, e si è preferito far arrivare quei viaggiatori a casa con oltre un'ora di ritardo."

La risposta del dottor Scarpellini (compilata in data 31/3/17) è stata la seguente (posso produrre foto della missiva, se richiesto):

"Il regionale 3073 del 15 u.s. è stato cancellato a causa di un'anormalita' alla linea sempre di competenza di Rete Ferroviaria Italiana nel tratto Montecatini-Serravalle per cui è stato necessario ridurre la velocità con conseguenti ritardi concatenati. Il 3071, è invece partito da Montecarlo alle 17.14 con +29' ed è arrivato a Sesto alle 18.08 con +33' per la stessa motivazione. Si evidenza, comunque, che il regionale ha effettuato anche le fermate del 3073: Tassignnao [sic], Porcari, Montecarlo , Borgo a Buggiano e Serravalle. Siamo spiacenti etc."

Devo dire che questa risposta mi ha lasciato senza parole. Il treno 3073 parte da Pisa, mentre il 3071 da Viareggio e non è facile capire come un'anormalità alla linea (colpa di RFI, ovvio!) a Montecatini possa incidere così lontano, addirittura portando alla soppressione di un treno. Ma anche ammettendo che sia possibile, non posso credere che il 3071 abbia fatto le fermate del 3073, in sua sostituzione: se così fosse, in stazione a Lucca avrebbero dovuto dare comunicazione del fatto che il treno avrebbe effettuato le fermate in più e io, che ero presente, avrei potuto prendere quel treno, invece di aspettare il 3077 dell'ora dopo. Posso assicurare che nessuna comunicazione con altoparlanti o a voce è stata data. Non escludo che il capotreno del 3071 abbia dato l'annuncio a bordo: ho provato a cercarlo quando il 3071 ha aperto le porte, ma non sono riuscito a vederlo e di conseguenza non ho potuto interrogarlo in merito. Se davvero il 3071 ha fatto le fermate in più ritengo un gravissimo disservizio il fatto che gli utenti che potevano salire a Lucca non sono stati avvertiti delle fermate in più. Inoltre l'informazione riguardo all'orario di arrivo a Sesto è completamente scollegata dal resto, dato che io avevo spiegato di dover arrivare a Montecarlo, non certo a Sesto Fiorentino.

La cosa che più mi ha stupito è l'affermazione che il 3071 ha fatto le fermate del 3073, "Tassignnao [sic], Porcari, Montecarlo , Borgo a Buggiano e Serravalle". Basta consultare l'orario online per rendersi conto che il 3073 (l'unico treno diretto da Pisa a Pistoia sopravvissuto al Memorario) NON effettua MAI le fermate di Tassignano e Porcari, in nessun giorno dell'anno: nessun viaggiatore poteva salire/scendere in quelle fermate a quell'ora. Se davvero, come dice il dottor Scarpellini, il 3071 ha fermato a Tassignano e Porcari, allora siamo al paradosso: si sopprime un treno e si attribuiscono a un altro le fermate che il primo treno non fa...

E' evidente che qualcosa non torna. Se quanto scritto nella risposta è vero, allora c'è stato un grave disservizio nel non comunicare le fermate in più agli utenti e nell'attribuire a un treno le fermate che un altro treno NON fa, aumentando così il ritardo. Se quanto scritto nella risposta è falso, allora ci si chiede che senso abbia inviare reclami ai quali vengono fornite risposte sconclusionate e destituite di fondamento.

A voi la scelta. Personalmente, ritengo più fondata la seconda spiegazione.

Distinti saluti,
Vanni Ghimenti
Il giorno 15 marzo si è verificato un problema all'infrastruttura ferroviaria nel tratto fra Serravalle e Montecatini Terme nella tarda mattinata, che ha imposto nel tratto interessato - inizialmente di 1 km, poi portato a 2 km - una riduzione della velocità dapprima a 30 km/h scesi poi a 20 km/h, con evidenti ripercussioni sul servizio in termini di ritardi per spostamento dei punti di incrocio. etc.
Dalle 14 circa la velocità è stata progressivamente innalzata a 40 km/h, poi portati a 60 km/h, quindi sempre ampiamente inferiori a quella ordinaria, intorno alle 16.
Con una problematica di tale entità, sono stati presi provvedimenti di emergenza per limitare la propagazione dei ritardi, riducendo anche il numero dei treni circolanti sulla tratta a semplice binario e adottando quindi in gestione operativa modifiche alla programmazione ordinaria, quali l'assegnazione di fermate a treni che di norma non le effettuano per garantire il servizio in tutte le località.
Il treno 3071, partito da Lucca alle 16.51 con circa 20' di ritardo sul programmato, come risulta dai sistemi di cui dispone la Regione Toscana per il monitoraggio del servizio, ha effettuato tutte le fermate nella tratta Lucca-Pistoia, quindi anche Tassignano, Porcari, Montecarlo, Borgo a Buggiano, Serravalle.
L'informazione ai viaggiatori nelle stazioni e a bordo treno è un aspetto per noi fondamentale per la qualità del servizio e ci confrontiamo periodicamente con i gestori - Trenitalia, competente per l'informazione a bordo, e RFI per quella visiva e sonora nelle stazioni - per monitorare qualità e quantità delle info erogate, in praticolare in condizioni di criticità come nella giornata del 15 marzo scorso.
In questo caso verificheremo con RFI se nella stazione di Lucca, come da lei segnalato, vi siano state carenze nell'informazione.
Buon giorno:
questa mattina, alla stazione ferroviaria di Villafranca-Bagnone, sono salito sul treno regionale 11905 diretto a La Spezia, per raggiungere la mia sede di lavoro.
Alla fermata di Aulla-Lunigiana, il treno non ripartiva a causa di due passeggeri, sprovvisti di titolo di viaggio che nonostante il cortese invito del capo treno a scendere dal convoglio, si rifiutavano di farlo.
Dopo altri successivi e sempre cortesi inviti a scendere, visto che i due viaggiatori continuavano a rifiutarsi, al capo treno non restava che chiamare la forza pubblica; all'arrivo degli agenti, i medesimi chiedevano, cortesemente, più volte ai due, di scendere.
Finalmente, scesi, il treno ripartiva e raggiungeva la mia destinazione, La Spezia Migliarina, alle ore 8.53 invece delle ore 8.32.
Vi prego d'attivarvi in modo che a bordo di tutti i convogli ci sia sempre un agente che possa immediatamente far scendere le persone che non hanno titolo a viaggiare in modo da non penalizzare, chi come me, il biglietto lo paga regolarmente da anni.
Sottolineo infine il comportamento ineccepibile ed encomiabile del Capo Treno e degli agenti della forza pubblica intervenuti oggi.
Buongiorno,
abbiamo girato il suo complimento sul comportamento del Capo Treno a Trenitalia: fa piacere ricevere delle segnalazioni positive.
Per quanto riguarda il tema del controllo sui treni, le scrivo quali sono al momento le regole da seguire, come ci comunica Trenitalia.
Il personale di Trenitalia ha la funzione di pubblico ufficiale e quindi ha il potere di chiedere le generalità e sanzionare le persone che salgono prive di biglietto; non ha però le funzioni di Polizia e non può costringere le persone a scendere dal treno. Questa funzione è riservata infatti alle Forze dell’Ordine.
Esiste una convenzione tra Regione Toscana, Trenitalia e Forze dell'Ordine che prevede la scorta di oltre 50 treni al giorno in Toscana, e non è pensabile che su ogni treno ci sia un agente (ci sono circa 800 treni al giorno).
Quindi, il Capo Treno può verificare se a bordo è presente un agente che viaggia con la Convenzione Regione Toscana-Trenitalia-Forze dell’Ordine e in quel caso richiede il suo intervento. Altrimenti, il centralino Polfer di fargli trovare una pattuglia nella stazione in cui è fermo o in quella più vicina. Questo di norma comporta dei ritardi al treno.

Ci spiace, ma purtroppo il comportamento scorretto di alcuni può danneggiare altri che non hanno responsabilità.
Spero che queste informazioni le siano state utilie si rivolga ancora a noi in caso di bisogno.
Arrivo adesso su questa piattaforma dopo aver ascoltato una conferenza svolta nel 2013 alla SNS di Pisa, ospite il presidente Rossi ed il prof. Settis sulla partecipazione. https://www.youtube.com/watch?v=qxvrrAnHWsk&index=16&list=PL4eX8mtGxkAnhIEzBXR8V7C7S_YcK4uLK
Scrivo un'osservazione sui tipi di abbonamento ai treni regionali legata alla mia esperienza di ricerca universitaria tra Germania ed Italia. Là - in Germania - è possibile per ogni studente, legato ad una università con un proprio numero di matricola, sottoscrivere un abbonamento semestrale (detto Semesterticket) cumulativo di tutte le tipologie di trasporto (treni regionali e bus cittadini) entro un areale variabile (la sola città universitaria, entro 20km dal centro universitario, tutta la regione in cui l'università si colloca) presso le sedi dei gestori del trasporto pubblico e privato. Il costo allo studente è tra i 100-150 euro a semestre. Sottoscrittori di questo tipo di abbonamento sono in primo luogo gli studenti pendolari, i quali fruiscono nel caso tedesco di un meraviglioso strumento che li salva da un salasso finanziario mensile molto alto, come accade invece sul nostro territorio. Qui lo studente pendolare è costretto a sottoscrivere abbonamenti mensili al costo variabile secondo la distanza, che possono arrivare addirittura - nonostante le riduzioni ISEE - anche a 50/70 euro il mese. Non parliamo poi dell'eventualità in cui uno studente volesse utilizzare anche il trasporto pubblico cittadino, che rappresenterebbe un costo ulteriore. Insomma, in Italia uno studente spende mediamente per i trasporti pubblici quanto uno studente in Germania spende in 6 mesi. Questa situazione, va detto, rappresenta una delle voci di spesa che mette ad una continua prova i bilanci familiari e che spinge anche all'evasione del ticket di trasporto. Non si potrebbe avviare un dialogo tra Regione, Trenitalia, Aziende per il trasporto pubblico cittadino e poli universitari toscani per trovare un accordo che doni anche agli studenti pendolari toscani un ticket semestrale per il trasporto pubblico ad un prezzo vantaggioso?
Grazie Elio del suo contributo.
Quello delle tariffe è un tema molto sentito, perciò la ringraziamo per i suoi suggerimenti: li giriamo subito ai nostri tecnici per gli opportuni approfondimenti.
In Toscana, con la firma del contratto-ponte di 2 anni per l'affidamento del servizio di tpl su gomma, stiamo avviando un percorso che porterà a breve alla creazione di una unica comunità tariffaria regionale, omogeneizzando i titoli di viaggio rispetto all'attuale quadro nel quale convivono decine di tariffe diverse, una per ogni gestore.
La scelta fatta dalla Toscana è quella di privilegiare l'Isee sia per i treni che per gli autobus e quindi tariffe agevolate per tutti gli utenti che rientrano tra le fasce da proteggere, senza distinguere tra studenti e non.
Per gli studenti universitari è allo studio un accordo con gestori del servizio e Università che dovrebbe consentire di avere importanti novità a breve per tutti gli studenti. Teniamo conto che in Germania il trasporto pubblico costa molto più che in Italia, salvo poche eccezioni.
Gentile dott. Baccani,
grazie per le informazioni e l'aggiornamento delle attività svolte dal consiglio regionale. Bene per l'estensione dell'Isee al trasporto su gomma. Grazie.
Quanto alla Germania, è certo vero che il trasporto pubblico, in assenza di abbonamento di qualsivoglia genere, è molto più costoso del trasporto pubblico italiano, tuttavia, quanto ai prezzi degli abbonamenti e ai servizi da essi offerti, la Germania (parlo per l'esperienza relativa a Freiburg nel Baden e Würzburg in Bayern) risulta più conveniente, in particolare per quanto riguarda il mondo studentesco. Innanzitutto l'abbonamento sottoscritto copre (tanto nel caso di studenti che di lavoratori) un vasto aereale, in più offre la fruizione tanto del trasporto su gomma che su rotaia ed ha infine durata semestrale nel caso degli studenti.
Concludendo: Il trasporto pubblico per corsa singola, fuori abbonamento diciamo, su distanze tra di loro paragonabili, è certo meno costoso in Italia, ma quanto ai costi degli abbonamenti e dei servizi da questi offerti agli abbonati da parte delle aziende attive nel trasporto pubblico presenti in regione (parlo per Livorno e Pisa dove vivo e studio), essi sono molto più "antieconomici" e fomentano naturalmente l'evasione. A Pisa e Livorno, listini delle tipologie di abbonamento su gomma e rotaia per l'anno 2018 alla mano, chi sottoscrive un abbonamento spende in media di più e fruisce di un'offerta inferiore a quella che un suo omologo tedesco - studente o lavoratore - fruisce nel suo territorio d'oltralpe. Un'accordo con gestori del servizio e Università in direzione d'un modello europeo virtuoso da un lato e la creazione di una comunità tariffaria regionale affiancata ad un'estensione della copertura spaziale offerta dagli abbonamenti dall'altro sarebbero davvero un valido strumento sia per arginare l'evasione, sia per innalzare il profitto dei singoli gestori del trasporto pubblico, che per garantire un trasporto pubblico più economico e attrattivo ai toscani.

Cordiali Saluti,
Elia Marrucci
PhD Candidate
Università di Pisa
Università di Verona
ALU Universität Freiburg