Dopo la pausa estiva prevista tra il 15 Luglio e il 15 Settembre prenderà avvio la fase di Coprogettazione e Redazione patto. Questa fase è funzionale a Contribuire a creare azioni concrete di rigenerazione urbana basate sull’amministrazione condivisa. Per spiegare questa fase è necessaria una premessa:
Le persone non sono solo portatrici di bisogni, ma anche di capacità/competenze che, se messe a disposizione delle comunità, contribuiscono a dare soluzioni, insieme alle PA, a problemi di interesse generale: questo è possibile e conviene, se si collabora. Questo significa anche prendersi cura dei beni comuni.
I patti di collaborazione sono strumenti oggi diffusi in tutta Italia e in Toscana (48 Comuni in Toscana e circa 700 patti, 1.800.000 abitanti che hanno questa opportunità e coinvolti direttamente più di 500.000). L’amministrazione condivisa riguarda non solo informare e consultare (dando un «senso di partecipazione») o solo di coinvolgere nelle decisioni, ma anche di fare insieme. Prendendoci impegni, firmando i patti. Questo si chiama amministrazione condivisa. (art 55 CTS e sentenza CC 131/2020).
Cosa possiamo fare insieme a Marina di Carrara nella fase dopo l’estate?
Con la fase di mappatura, ascolto, esplorazione avremo individuato le funzioni (a cosa serve quel bene comune) e, con l’ente e nell’interesse generale, avremo quindi indicato i nostri obiettivi comuni: visione d’insieme degli interessi in gioco (dai singoli alla comunità), non solo di breve, ma anche del medio-lungo periodo, tenendo conto dei vincoli e condizioni, ma anche risorse ed opportunità, entro cui ci si muove e verso cui si va.
La fase di coprogettazione fornirà due tipi di output:
Indicazioni sul lay-out dell’area, che potranno guidare la progettazione successiva da parte dei tecnici;
Definizione del processo, la strada “realistica”, con tempi e fasi di attuazione da percorrere insieme, in cui ognuno ha ruoli e porta competenze diverse: specificare quali obiettivi comuni per quelle funzioni, chi coinvolgere e per cosa, cosa fare e quindi compiti che ci si assume, come possiamo realizzare questo percorso che diventa anche un dialogo e con quali responsabilità (non solo dire, ma anche fare) e andremo avanti…
Al termine di questa fase si lavorerà alla stesura del patto di collaborazione. Un patto (cornice) tra soggetti diversi, con obiettivi comuni, per collaborare
iniziando da qui, ora e subito
ma anche con una visione di medio-lungo periodo: una road map che abbia anche una validità giuridica con cui possono poi svilupparsi singoli patti di collaborazione per azioni specifiche (non solo art 55 CTS) uniti tecnici/politici e cittadini singoli o associati, istituzioni.
A questo punto avremo disegnato la nostra mappa della realtà in cui ci si muove e rotta di navigazione il mare potrà essere molto agitato: ma sarà importante avere intanto un metodo (sviluppare collaborazione e comunità) e strumenti idonei (tra cui i nostri patti con cui ci vincoleremo alle responsabilità che si assumono) per affrontare il viaggio insieme, tenendo dritta la rotta…verso un nuovo Mediterraneo.