Intestazione e Note

Il POC del Comune di Collesalvetti

fase 5 di 6: Restituzione

Parliamo di

Obiettivi, strategie e azioni del nuovo Piano Operativo

Il Piano Operativo, in piena coerenza con il Piano Strutturale, persegue otto macro obiettivi generali (OG), ognuno dei quali è meglio definito da obiettivi specifici (OS), a cui sono associate le azioni/strategie e per i quali sono anche state evidenziate le fragilità attualmente presenti nel territorio comunale.

OG. 1 Tutela e sostenibilità ambientale

OG. 2 Sicurezza territoriale, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici

Come evidenziato dall’analisi territoriale, il comune di Collesalvetti si caratterizza per una forte predominanza di territorio agroforestale che, in relazione agli aspetti ambientali, dà luogo a diversificati ambiti con specifiche caratteristiche (rilievi interamente boscati, aree a seminativo, colline morbide boscate o a seminativo, aree palustri, ecc.). Le previsioni future vedranno un innalzamento eccezionale delle temperature (soprattutto in estate), l’aumento della frequenza degli eventi meteorologici estremi (ondate di calore, siccità, episodi di precipitazioni intense), la riduzione delle precipitazioni annuali medie e la riduzione dei flussi fluviali annui.

In tale direzione le azioni e strategie che il PS ha definito sono:

  • Corretta gestione selvicolturale delle aree boscate (gestione forestale sostenibile);

  • Miglioramento della qualità ecosistemica complessiva delle matrici degli ecosistemi forestali e degli ambienti fluviali;

  • La tutela, il miglioramento e l’ampliamento delle aree umide;

  • La tutela e gestione sostenibile degli habitat di interesse comunitario;

  • Mantenimento e sviluppo delle funzioni ecosistemiche dei paesaggi rurali;

  • Tutela dell’aria, dell’acqua e del suolo, agendo sulla riduzione dei fattori inquinanti che ne possono compromettere la stabilità e la qualità (emissioni, uso di pesticidi o simili, depurazione delle acque reflue e di scarico, smaltimento dei rifiuti, ecc.);

  • Difesa e tutela delle specie vegetali e animali autoctone;

  • Politiche ed incentivi di valorizzazione e tutela delle aree naturali protette, dei Siti Natura 2000 e di tutte quelle aree che presentano peculiari caratteristiche di naturalità e attrattività;

  • Definizione di una politica di sviluppo agronomico che incentivi l’utilizzo di tecnica colturali sostenibili (agricoltura biologica, biodinamica, ecc.) e la valorizzazione delle produzioni locali;

  • Riduzione dei principali fattori inquinanti legati al settore industriale e dei trasporti;

  • Ridurre al minimo i rischi derivanti dai cambiamenti climatici; soprattutto in relazione alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico;

  • Proteggere la salute, il benessere e i beni della popolazione;

  • Preservare il patrimonio naturale;

  • Mantenere e/o migliorare la resilienza e la capacità di adattamento dei sistemi naturali, sociali ed economici;

  • Adottare un approccio basato sulla conoscenza e sulla consapevolezza;

  • Trarre vantaggio dalle eventuali opportunità che si potranno presentare con le nuove condizioni climatiche;

  • Supportare la sensibilizzazione e l’informazione sull’adattamento attraverso una capillare attività di comunicazione sui possibili pericoli, i rischi e le opportunità derivanti dai cambiamenti climatici;

  • Monitoraggio costante della qualità dell'aria a Stagno, con strumentazione conforme alla normativa per i parametri PM10, PM2,5, monossido di carbonio, biossido di azoto, biossido di zolfo, benzene, idrogeno solforato.

Il territorio è purtroppo ricco di fragilità di tipo idrogeologico ed idraulico e risulta sin da questa fase rilevante innescare processi di crescita attraverso l’avvio di progetti alla cui base ci siano scelte che tengano conto di tali fragilità.

Sarà compito del PO promuovere politiche ed incentivi di valorizzazione e tutela delle aree naturali protette, dei Siti Natura 2000 e di tutte quelle aree che presentano peculiari caratteristiche di naturalità e attrattività.

OG. 3 Contenimento del consumo di suolo

OG. 4 Il sistema insediativo policentrico e la qualità insediativa

OG. 5 L’abitare e l’abitare sociale

I temi più rilevanti per il “territorio urbanizzato” sono

  • Le politiche sulla residenza,

  • la riqualificazione del costruito,

  • la qualità della “città pubblica”

  • la riqualificazione dei margini verso il territorio aperto 

  • la rigenerazione e il recupero del sistema dei piccoli nuclei disposti sul sistema dei rilievi collinari e/o montani o di insediamenti di pianura volte alla riqualificazione dei centri esistenti, limitando ulteriore consumo di suolo non urbanizzato.

  • l’abitare sociale, per garantire l’accesso alla residenza agli strati più deboli della popolazione e a definire il profilo dell’esigenza dell’edilizia residenziale in base ai percorsi di vita e bisogni specifici.

In tale direzione le azioni e strategie che il PS ha definito sono:

  • Interventi urbanistico-edilizi di recupero, rigenerazione e/o riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e dei tessuti insediativi;

  • Consolidamento qualitativo degli insediamenti recenti, letti anche sotto il profilo del metabolismo urbano;

  • Ridefinizione delle aree di margine accompagnata da una disciplina per il territorio rurale volta alla multifunzionalità ed al recupero del patrimonio edilizio rurale (ruderi, mulini, torri, le burraie/ghiacciaie e gli edifici vincolati);

  • La concretizzazione e la tutela attiva dei rapporti morfogenetici e morfotipologici dei singoli insediamenti e del rapporto dialettico di tutto il sistema insediativo (rapporti tra centri, tra centro e viabilità, ecc.);

  • La corrispondenza tra centro storico e centralità, attraverso il mantenimento ed il rafforzamento delle funzioni di pregio e di valenza culturale, sociale e istituzionale;

  • La definizione e l’affermazione di uno spazio pubblico che sia identificabile e riconoscibile per le caratteristiche di centralità, multidimensionalità, aspetto formale e ruolo morfogenetico nei confronti della città, rapporto visibile, funzionale e ambientale con il contesto paesaggistico prossimo. Requisiti fondamentali per definire un luogo preordinato all’esercizio di una pluralità di pratiche di vita sociale, economica, culturale e religiosa e, più in generale, dei diritti operanti di cittadinanza;

  • La definizione di un sistema di percorsi e funzioni accessibili, indispensabili alla vita cittadina (funzioni pubbliche e private, commercio di vicinato, spazi pubblici, percorsi ciclopedonali, eliminazione delle barriere architettoniche, ecc.)

  • Sostenere e promuovere la riqualificazione, anche energetica, degli edifici esistenti;

  • Riqualificazione dei morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee;

  • Recupero e riqualificazione delle aree degradate;

  • Rispondere a una domanda abitativa complessa comprendente, oltre ai residenti, i residenti temporanei;

  • Differenziare l’offerta abitativa in base ai percorsi di vita e ai bisogni specifici (giovani, anziani, studenti e lavoratori temporanei, giovani coppie, immigrati);

  • Garantire standard di qualità abitativa in riferimento alla mixité funzionale e sociale, alla differenziazione tipologica, alla connessione con i diversi sistemi della città.

POLITICHE PER LA CASA

Sarà necessario che il Piano Operativo effettui studi specifici al fine di valutare le previsioni più corrette, oltre ad integrarle nei progetti di rigenerazione sia dei margini del territorio urbanizzato sia dei centri storici, che soffrono di un costante abbassamento della qualità delle abitazioni.

Occorre inoltre migliorare la città esistente incrementando il livello di dotazioni e la qualità delle stesse, le opportunità di crescita dell’abitato dovranno dunque essere colte al fine di perseguire il miglioramento della qualità paesaggistica e delle dotazioni. Il miglioramento delle dotazioni è da intendersi come miglioramento della qualità della città pubblica, attraverso il miglioramento della dotazione dei servizi e delle infrastrutture e attraverso progetti mirati di innesco di nuova qualità urbana, intesa dal punto di vista sociale.

Occorre prioritariamente delineare i problemi e le opportunità offerte dal parco residenziale esistente per definire, nell’ambito del progetto di P.O., delle politiche per l’abitare che devono:

  • Differenziare l’offerta abitativa in base ai percorsi di vita e ai bisogni specifici (giovani, anziani, studenti e lavoratori temporanei, giovani coppie, immigrati);

  • Garantire standard di qualità abitativa in riferimento alla mixité funzionale e sociale, alla differenziazione tipologica, alla connessione con i diversi sistemi della città.

La missione che il Piano Operativo si propone attraverso l’ampliamento della nozione di residenza sociale riguarda:

- favorire insediamento di popolazione giovane e giovani coppie;

- contrastare la denatalità;

- sostenere il lavoro femminile;

- ampliare la nozione di residenza sociale verso quella di residenza sociale integrata (funzioni e spazi sociali, educativi, assistenziali, ludici, sanitari,…);

- mantenere e attrarre popolazione con offerta abitativa qualificata e economicamente accessibile, contrastando la migrazione della popolazione giovane;

- realizzare una offerta di residenze a diverse tipologie con titolo di godimento a breve e medio termine per utilizzatori non residenti legati alle attività di alto valore aggiunto (hub produttivi).

La modalità di produzione di ERS è prevista già in fase di Piano Strutturale mediante lo stabilimento di quote percentuali su S.E. residenziale, sia di Nuova Edificazione che di Riuso.

OG. 6 Territorio agricolo

Valorizzare il territorio agricolo e le attività ad esso connesse significa promuovere la tutela funzionale, paesaggistica, culturale e sociale del territorio, andando quindi a predisporre una sua gestione che si adatti alle nuove e vecchie esigenze aziendali, privilegiando quegli interventi che puntino ad una valorizzazione del paesaggio, considerando il ruolo multifunzionale delle aziende agricole che propongano soluzioni e prospettive per l’introduzione degli equilibri biologici, prevedendo la pianificazione degli interventi di ripristino e di prevenzione dei rischi ambientali.

In tale direzione le azioni e strategie che il PS ha definito sono:

  • Sostenere e facilitare le attività agricole con l’obiettivo primario di mantenere e potenziare un’agricoltura economicamente vitale, in grado di produrre beni alimentari e servizi di qualità, nonché di concorrere alla generale riqualificazione agroambientale e paesaggistica del territorio aperto, in sinergia e continuità con l’insediamento urbano e con gli spazi aperti presenti al suo interno;

  • Promuovere una salvaguardia attiva del territorio aperto e delle porzioni di mosaico agrario rimaste inalterate nel tempo per la qualificazione del territorio dal punto di vista ambientale, paesaggistico, culturale e agroalimentare, in attuazione delle prescrizioni relative alle invarianti strutturali;

  • Favorire ed incentivare il recupero del patrimonio edilizio rurale, prevedendo interventi in grado di coniugare la salvaguardai delle caratteristiche morfotipologiche dell’edificato e le esigenze aziendali, anche di tipo strutturale sull’edificato, connesse alle nuove tecniche e tipologie di conduzione agricola (stoccaggio materiali, mezzi, impianti di trasformazione e lavorazione, ecc.);

  • Ricostituire e valorizzare i legami culturali e identitari con il territorio aperto attraverso nuove opportunità e servizi di fruizione (sentieri, percorsi ciclabili, ippovie, ambienti per il relax e la didattica, ricettività);

  • Promuovere l’offerta territoriale (agricoltura biologica, prodotti tipici, filiera corta, ospitalità, turismo escursionistico);

  • Definizione di una rete ecologica di connessione tra ambiti rurali, ambiti periurbani e ambiti del verde urbano, soggetta ad apposita disciplina;

  • Sicurezza idraulica in ambito agricolo;

  • Incentivare la produzione agricola di materie per la bioedilizia, in quelle aree in fase di abbandono e/o con problematiche idrauliche, al fine di definire nuovi orizzonti economici e di sviluppo territoriale.

Altri obiettivi del PO

  • Favorire e sostenere le attività produttive tipiche, ed anche la loro promozione e la loro crescita, controllando l’intensità della pressione antropica con misure che favoriscano la qualità ecologica.

  • favorire il ruolo multifunzionale delle aziende agricole, consentendo una molteplicità di funzioni compatibili che permettano all’imprenditore di sostenere la propria attività.

  • cura del territorio attraverso il presidio, favorendo interventi di salvaguardia idrogeologica, valorizzando la rete stradale minore e i percorsi esistenti, per favorire una mobilità alternativa e non motorizzata, in funzione turistica e quale strumento di fruizione e riproduzione del paesaggio.

OG. 7 Paesaggio, beni storico-culturali e archeologici

Il territorio Colligiano si caratterizza per un assetto molto diversificato che comprende più paesaggi ben identificabili e distinti, che si definiscono in relazione alla sinergia tra aspetti ambientali, insediativi e rurali.

In tale direzione le azioni e strategie che il PS ha definito sono:

  • Equilibrio “tra tutte le parti” in relazione alle esigenze di sviluppo economico e crescita occupazionale, in particolare guardando alle attività legate all’industrializzazione e al commercio, all’agricoltura intensiva e al turismo (nelle sue varie declinazioni), che possono compromettere la riconoscibilità e l’identità stessa del paesaggio.

  • Patrimonio storico, architettonico e culturale, come ad una risorsa attiva e produttiva, la conoscenza diventa essa stessa parte integrante del progetto, elemento di valorizzazione delle eccellenze, motore di sviluppo anche economico legato a rinnovate funzioni e vocazioni, nonché elemento di delineazione delle identità locali.

OG. 8 Sistema economico e turistico locale

Le peculiarità del territorio comunale, nonché la sua posizione geografica, risulta un elemento caratterizzante dell’economia comunale che, in linea con i trend nazionali e regionali, ha assistito ad una crescente sviluppo dei servizi commerciali e terziari a discapito dell’industria, del settore delle costruzioni e dell’agricoltura, sviluppando sul territorio comunale un grande indotto relativo al sistema dei trasporti. Quest’ultimo vede nell’Interporto di Guasticce un’importante risorsa economica ed occupazionale. Detta struttura, ed il relativo sistema infrastrutturale a supporto, hanno in tema paesaggistico ed ambientale un forte impatto negativo dettato dall’alto traffico veicolare, dall’impermeabilizzazione dei suoli, nonché l‘impatto visivo e percettivo che l’insieme delle strutture stesse determina.

In linea con questa tematica si deve evidenziare come Collesalvetti sia stato protagonista di azioni strategiche, messe in atto dal Governo Centrale e dalla Regione Toscana, rivolte a contrastare la crisi economica. Tali azioni fanno riferimento alla Legge 181/89 Rilancio aree di crisi industriale (l’intervento di cui alla legge 15 maggio 1989, n. 181 è finalizzato al rilancio delle attività industriali, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al sostegno dei programmi di investimento e allo sviluppo imprenditoriale delle aree colpite da crisi industriale e di settore) e si costituiscono in:

- Accordo Di Programma - ADP Livorno (concordato tra Presidenza del Consiglio dei Ministri; Ministero dello sviluppo economico; Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare; Ministero del lavoro e delle politiche sociali; Regione Toscana; Provincia di Livorno; Comune di Livorno; Comune di Collesalvetti; Comune di Rosignano Marittimo; Autorità Portuale di Livorno; Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.) volto alla definizione di una complessa ed unitaria manovra di intervento sull’area urbana di Livorno-Collesalvetti ed il parco produttivo di Rosignano Marittimo, mediante l’attuazione di un Piano di rilancio della competitività articolato nei seguenti ambiti di intervento: Logistica integrata e mobilità; Sviluppo economico; Formazione e lavoro; Sostenibilità territoriale ed energetica;

- Progetto di riqualificazione e riconversione industriale (Prri) dell'area di crisi complessa del Polo produttivo che ha lo scopo di salvaguardare e consolidare le imprese dell'area di crisi industriale complessa di Livorno, di attrarre nuove iniziative imprenditoriali e di reimpiegare i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, mediante le seguenti azioni: Interventi di infrastrutturazione dell’area portuale di Livorno;

- Realizzazione di un'area destinata ad investimenti produttivi anche innovativi; Offerta Localizzativa nell'area di crisi della costa livornese; Promozione e Comunicazione dei progetti; Monitoraggio dei lavori.

E’ ipotizzabile una espansione delle aree produttive nonché una riqualificazione di quelle esistenti, ed il relativo sistema infrastrutturale a supporto, con il fine di implementare servizi alle zone industriali, (promozioni di aree APEA – Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate), in linea con i principi dettati dalla regione Toscana.

Si dovrà dunque puntare ad una riqualificazione del sistema, sia dal punto di vista dell’organizzazione dell’offerta localizzativa, sia dal punto di vista della qualità, delle dotazioni, con l’obiettivo di aumentare il livello di competitività coniugato con la sostenibilità ambientale, investire in dotazioni tecnologiche, fenomeni di ecologia e simbiosi industriale, in grado di mitigare il forte impatto negativo dettato dall’alto traffico veicolare, dall’impermeabilizzazione dei suoli, dall’effetto visivo e percettivo che l’insieme delle strutture stesse determina.

Si dovrà inoltre incentivare una forma di turismo volto alla formazione e organizzazione territoriale per la definizione di itinerari e sistemi di accessibilità (Ippovie, percorsi escursionistici, sistemi di mobilità lenta, poli di attrattività), conservazione e valorizzazione dei poli attrattori (Aree Archeologiche, L’acquedotto Leopoldino, manufatti agrari tradizionali), definizione di politiche attive per i siti naturali o di rilevanza ambientale (Oasi della Contessa, Monti Livornesi, ecc.), promozione e valorizzazione dei prodotti enogastronomici (Zafferano, grani antichi, produzioni vitivinicole, ecc.).

In tale direzione le azioni e strategie che il PS ha definito sono:

  • Perseguire azioni miglioramento paesaggistico-ambientale in relazione al sistema delle infrastrutture viarie e dei trasporti, nonché alle aree a valenza produttiva/commerciale, incentivando e favorendo interventi in linea con i principi dettati dalla regione Toscana in tema di APEA – Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate;

  • Valutare le principali direttrici infrastrutturali(Pisa, Livorno, Valdera, Rosignano, Colline Pisane/livornesi) e definirne le rispettiva integrazione;

  • Definire ed incrementare la rilevanza strategica ed occupazionale che l’interporto e tutto il suo indotto assume sul territorio;

  • Ricognizione e monitoraggio della qualità dell’aria e della presenza di fattori inquinanti o disturbo ambientale ed eco sistemico;

  • Introduzione di politiche ed azioni legate alla sostenibilità delle aree e dei settori legati alla produzione ed al commercio;

  • Adeguamento e messa in sicurezza delle principali arterie di comunicazione, perseguendo l’obiettivo della salute, della sicurezza e allo stesso tempo l’efficienza a sostegno del settore dei trasporti e dell’interscambio di merci;

  • Recepire e perseguire gli accordi e le opere già in atto, come il raccordo TEN.T Calambrone-Pisa Colle Vada, lo scavalco ferroviario, ecc.;

  • Valorizzazione dell’intermodalità e del trasporto pubblico locale e sovralocale;

  • Identificazione di ambiti e/o settori territoriali, sostenuti da itinerari e percorsi, in grado di offrire esperienze, culturalmente complesse, relative ad aspetti storici, insediativi, archeologici, paesaggistici e agroambientali;

  • Incrementare lo sviluppo della mobilità sostenibile, diffondendo: - la mobilità pedonale - la mobilità ciclabile – l’agevolazione nell'interscambio tra automobile e mezzo pubblico – la pianificazione della mobilità casa-lavoro/scuola - promuovere il trasporto ferroviario - valorizzare i terminal intermodali -favorire il ricambio dei mezzi verso tecnologie più sostenibili in grado di diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dai veicoli circolanti;

  • Collegamento dell’Interporto di Guasticce con la linea ferroviaria Collesalvetti- Vada, lato Sud e lato Nord. L’intervento è stato previsto sulla base dello studio di fattibilità predisposto da R.F.I. che prevede una serie di raccordi ferroviari in grado di dotare il porto di Livorno di adeguate infrastrutture ferroviarie per il trasporto delle merci, a partire dalla Darsena Toscana, e di collegarle più funzionalmente con la linea ferroviaria Tirrenica, con l’Interporto di Guasticce, con la linea Pisa - Collesalvetti - Vada e con la linea Pisa – Firenze;

  • Progetto “Scavalco della Linea Tirrenica”: dal punto di vista ferroviario l’”Interporto Toscano a. Vespucci”, è collegato alla linea fuori esercizio Livorno Calambrone - Collesalvetti: questo binario di collegamento (dove si ha un passaggio a livello con Via delle Colline) permette il collegamento con la stazione di Livorno Calambrone solo oltrepassando i binari della linea Tirrenica, situazione, questa, di forte criticità per qualsiasi tradotta da effettuare, visti i pochi intervalli temporali che essa concede per il suo attraversamento. Il progetto di potenziamento della connessione ferroviaria prevede il così detto “Scavalco della Linea Tirrenica” (recupero ponte ferro-tramviario in disuso) per la connessione ferroviaria dell’Interporto con il Porto di Livorno a supporto della gestione logistica. Questa opera consentirà la piena integrazione intermodale del nodo logistico di Livorno e delle infrastrutture logistiche tutte della costa toscana, in allineamento con lo sviluppo programmato da RFI sulla rete nazionale;

  • Potenziamento dell’offerta territoriale (agricoltura biologica, prodotti tipici, filiera corta, ospitalità, turismo escursionistico);

  • Inserimento di specifiche misure a sostegno delle attività commerciali, finalizzate anche al miglioramento dell’offerta turistica comunale;

  • Favorire il recupero di fabbricati e strutture a fini turistici.

Per quanto riguarda la fruizione lenta, il Comune di Collesalvetti, rientra a far parte del progetto “Il Cammino d’Etruria”, il quale è nato dalla volontà di privati cittadini, successivamente un ruolo centrale è stato svolto dai membri del comitato promotore, nato a Cascina Terme il 19 Luglio 2019. Nel Comune di Collesalvetti, il Cammino d'Etruria toccherà Mortaiolo, Nugola, Collesalvetti, Castell'Anselmo e Torretta Nuova.

Per quanto riguarda l’ampliamento della rete delle piste ciclabili, si intende realizzare progetti mirati alla sensibilizzazione all’utilizzo di quest’ultimo, attraverso il facile collegamento con poli di attrazione, di servizio e con i centri minori.

Il Piano Operativo studierà soluzioni sulle sedi stradali e pedonali mirate al:

- conseguimento di un maggiore livello di sicurezza per la circolazione dei veicoli e dei pedoni;

- la riorganizzazione della sosta dei veicoli compresa l’individuazione di nuove aree dedicate a parcheggio;

- il potenziamento e lo sviluppo di una rete ciclabile in grado di connettere più efficacemente tutti i principali poli attrattori della città e la realizzazione di una rete funzionale per incentivarne l’uso rispetto all’auto private;

- il rafforzamento della rete del trasporto pubblico in ambito urbano.

Il Piano potrà definire infine specifiche strategie legate all’offerta turistica: esistono specifici settori di turismo contemporaneo, da quello qualitativo e riflessivo culturalmente motivato cui offrire una ospitalità non seriale, altrettanto qualitativa, al turismo lento ambientale di

solito collegato e valorizzato con i circuiti enogastronomici cui offrire ospitalità in eccellenze dell’architettura rurale e dei complessi di matrice agricola.

Accedi per poter lasciare un commento