Tavolo 5 - Economia Circolare

L’Economia Circolare è un’economia progettata per auto-rigenerarsi, in cui i materiali di origine biologica sono destinati ad essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici devono essere progettati per essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. E’ un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi.

Si tratta di un ripensamento complessivo e radicale rispetto al modello produttivo classico, basato sull’iper sfruttamento delle risorse naturali e orientato all’unico obiettivo della massimizzazione dei profitti tramite la riduzione dei costi di produzione. Stiamo parlando di una transizione dal modello lineare ad un modello circolare, che nella considerazione di tutte le fasi – dalla progettazione, alla produzione, al consumo, fino alla destinazione a fine vita – sappia cogliere ogni opportunità di limitare l’apporto di materia ed energia in ingresso e di minimizzare scarti e perdite, ponendo attenzione alla prevenzione delle esternalità ambientali negative e alla realizzazione di nuovo valore sociale e territoriale.

Adottare un approccio circolare significa rivedere tutte le fasi della produzione e prestare attenzione all’intera filiera coinvolta nel ciclo produttivo. Questa attenzione passa per il rispetto di alcuni principi di base, quali:

  • Eco Progettazione, vale a dire progettare i prodotti pensando fin da subito al loro impiego a fine vita, quindi con caratteristiche che ne permetteranno lo smontaggio o la ristrutturazione
  • Modularità e Versatilità, cioè rendere i prodotti adatabili a condizioni diverse ede streme
  • Impiego di Fonti Energetiche Rinnovabili
  • Approccio Ecosistemico, tenendo conto delle relazioni causa-effetto tra le diverse componenti
  • Recupero dei Materiali, favorendo la sostituzione delle materie prime vergini con materie prime seconde provenienti da filiere di recupero che ne conservino le qualità.

Numerosi studi e ricerche dimostrano come un utilizzo poco efficiente delle risorse oltre a rappresentare un problema ambientale abbia ripercussioni importanti sugli equilibri economici e industriali. La Toscana si avvia a pieno titolo sulla strada dell'economia circolare promossa dalla Commissione europea.

L'obiettivo è utilizzare in modo efficiente materie prime, prodotti e rifiuti, ottenendo il massimo valore promuovendo al tempo stesso il risparmio energetico e riducendo le emissioni di gas serra. Pertanto, le Regioni, in collaborazione con le istituzioni nazionali, possono e si considereranno garanti di tali misure a livello locale. Contribuiranno a rendere la vita dei loro elettori più verde e più sostenibile.

Condividi

Approfondimenti

Strumenti e obiettivi:

La Giunta ha approvato la costituzione di un Tavolo Regionale per reimpiegare i rifiuti dei cicli produttivi. Obiettivo prioritario del tavolo è favorire il reimpiego degli scarti condividendo con le imprese e le associazioni di categoria una serie di attività di ricerca e innovazione volte a favorire le migliori forme di riuso, riciclo e recupero. Il tavolo cercherà anche di prevedere le migliori forme di smaltimento di ciò che eventualmente residuasse dal ciclo, studiando le destinazioni ultime degli scarti finali delle lavorazioni (cioè quei rifiuti che non sono riutilizzabili, né recuperabili o riciclabili).

I settori individuati sono: lapideo con particolare riferimento all'estrazione del marmo, cartario, tessile, cuoio, metallurgico e cantieristica, chimica con riferimento agli scarti della produzione e infine oro.

Alcuni dati:

La Toscana ricicla circa il 56% dei rifiuti prodotti. L'obiettivo è raggiungere il 70% entro il 2020 e l'80% entro il 2023. Il restante 20% dovrebbe essere composto per il 5% da rifiuti di trattamento meccanico biologico (MBT), 7% da materiale di incenerimento e 8% da residuo per discariche.

Prima regione in Italia, la Regione Toscana ha approvato le legge 28 giugno 2019, n. 3 “Misure per la riduzione dell'incidenza della plastica sull'ambiente” che vieta nelle spiagge toscane la somministrazione e l’uso di contenitori, mescolatori per bevande, aste a sostegno di palloncini, cannucce e stoviglie, quali posate, forchette, coltelli, cucchiai, bacchette e piatti, in plastica mono-uso. Stesso divieto di somministrazione vale nei parchi e nelle aree protette. La legge estende poi il divieto anche nelle fiere ed eventi organizzati o finanziati, anche in parte, da Regione, enti locali, enti e aziende soggette alla vigilanza degli stessi.

Le risorse messe in campo:

Dal 2007 a oggi sono stati finanziati 221 progetti di riduzione e prevenzione (7,5 Milioni di euro)

•    106 progetti per 220 fontanelli ed erogatori

•    52 progetti per 20.000 composter (distribuiti nel complesso 67 .200

•    15 per ecocentri (centri di riparazione, scambio, distrib. invenduto)

•  25 per altri interventi di riduzione (comunicazione, educazione ambientale, riduzione carta negli uffici pubblici

Vedi tutto