TITOLO

UN PARCO grande come UNA CITTÀ.
PisaPartecipa alla progettazione del Parco Urbano di Cisanello


OBIETTIVI

Lo scopo è di sostenere dei processi partecipativi che favoriscano il miglioramento delle relazioni tra i cittadini e l’Amministrazione, accrescano la coesione sociale, raccolgano e adoperino i saperi diffusi nella comunità locale, per la tutela e la promozione delle risorse ambientali, sociali e culturali della città. In particolare, il progetto ha come oggetto la progettazione partecipata del Parco Urbano di Cisanello, avente come destinazione il verde pubblico e i servizi pubblici e/o complementari. Si tratta di riqualificare un’ampia porzione di superficie di mq 50.600, situata nel popoloso quartiere di Cisanello (30.000 abitanti) e delimitata quasi interamente dalla viabilità: a Nord, da Via Italo Bargagna e da Via Enrico Novelli, a Sud, da Via di Cisanello, a Ovest, dalla sede cittadina della Società di Pubblica Assistenza e, a Est, da Via Monsignor Aristo Manghi. Il progetto intende, quindi, coinvolgere la popolazione alla progettazione della più grande area ver­de comunale, in cui i cittadini possano coltivare il proprio benessere fisico, rela­zionale ed estetico e le associazioni proporre attività culturali, sportive e socio-ricreative. 

 

DURATA E FASI

La durata del progetto partecipativo è di sei mesi e si svolgerà dal 1 dicembre 2014 al 31 maggio 2015, anche se alcune attività di comunicazione-restituzione e monitoraggio ex-post saranno realizzate successivamente.  Il progetto partecipativo è articolato nelle seguenti fasi:

FASE A: PREPARAZIONE

FASE B: COMUNICAZIONE

FASE C: PROCESSO PARTECIPATIVO

FASE D: MONITORAGGIO EX POST

 

CONTESTO DECISIONALE

I PARTECIPANTI

I FACILITATORI

METODI E TECNICHE PARTECIPATIVE



TITOLO

UN PARCO grande come UNA CITTÀ.
PisaPartecipa alla progettazione del Parco Urbano di Cisanello


OBIETTIVI

La finalità generale è di sostenere dei processi partecipativi che favoriscano il miglioramento delle relazioni tra i cittadini e l’Amministrazione, accrescano la coesione sociale, raccolgano e adoperino i saperi diffusi nella comunità locale, per la tutela e la promozione delle risorse ambientali, sociali e culturali della città. In particolare, il progetto ha come oggetto la progettazione partecipata del Parco Urbano di Cisanello, avente come destinazione il verde pubblico e i servizi pubblici e/o complementari. Si tratta di riqualificare un’ampia porzione di superficie di mq 50.600, situata nel popoloso quartiere di Cisanello (30.000 abitanti) e delimitata quasi interamente dalla viabilità: a Nord, da Via Italo Bargagna e da Via Enrico Novelli, a Sud, da Via di Cisanello, a Ovest, dalla sede cittadina della Società di Pubblica Assistenza e, a Est, da Via Monsignor Aristo Manghi. Il progetto intende, quindi, coinvolgere la popolazione alla progettazione della più grande area ver­de comunale, in cui i cittadini possano coltivare il proprio benessere fisico, rela­zionale ed estetico e le associazioni proporre attività culturali, sportive e socio-ricreative. 
 

CONTESTO DECISIONALE

Il processo partecipativo si colloca a seguito della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 49 del 8 novembre 2012 – relativa all’adozione della Variante al Regolamento Urbanistico finalizzata alla ridefinizione delle destinazioni di aree pubbliche e di interesse pubblico, individua­zione di nuove attrezzature per la mobilità ed all’adeguamento delle N.T.A. – ha adottato la variante alla SCHEDA NORMA 7.5 CISANELLO – PARCO CENTRALE del R.U., successivamente approvata con la Deliberazione del Consiglio Comunale n. 11 del 4 aprile 2013 La nuova SCHEDA NORMA 7.5 è relativa ad un’area di circa 105.090 mq., destinata per 50.600 mq a parco urbano e servizi pubblici e/o complementari al parco urbano (U.M.I. PARCO), per 38.600 mq., con destinazione urbanistica: funzioni sanitarie (U.M.I. 1) e infine per 14.650 mq., con destinazione urbanistica: parcheggio (U.M.I. 2). La scheda norma definisce i parametri urbanistici, gli interventi e le destinazioni ammesse e le modalità attuative previste dal Piano. Con l’attivazione del processo partecipativo il Comune di Pisa intende raccogliere e confrontare le proposte di cittadini e associazioni in merito a tali interventi. Riguardo alle risorse finanziarie state destinate alla realizzazione di opere, interventi o progetti relativi all’oggetto del processo partecipativo e agli atti amministrativi e programmatici collegati già compiuti, l’impegno del Comune di Pisa è provato dagli atti amministrativi e program­matici relativi al Parco Urbano di Cisanello già approvati, oltreché ad altri atti strettamente collegati all’oggetto del processo partecipativo. L’amministrazione comunale prevede un impegno di spesa molto significativo per i prossimi bilanci. Nell’ambito del processo partecipativo un tavolo progettuale, composto da respon­sabili delle associazioni sarà impegnato a definire proposte di raccolta delle risorse.
 

I PARTECIPANTI

Il progetto intende includere “tutti” coloro che sono coinvolti dalla decisione, in modo che tutti gli interessi e le opinioni presenti nel territorio pisano siano rap­presentati nel processo partecipativo. Non è prevista alcuna restrizione del diritto a partecipare in base al criterio di “rilevanza”, riconoscendo quindi la molteplicità degli interessi di fatto e delle convinzioni, indipendentemente dalla presenza di diritti soggettivi o interessi legittimi. Tuttavia, si è scelto di delimitare l’universo dei potenziali partecipanti adottando il criterio territoriale del locus standi, che crediamo definisca in linea generale la comunità di appartenenza. Di con­se­guenza, in base alle liste della popolazione fornite dall’Ufficio anagrafe, i sog­getti coinvolti saranno selezionati tra i residenti, siano essi cittadini, stranieri o apo­lidi, con una maggiore rappresentatività di quelli residenti nella zona di Cisanello. Rispetto al problema se privilegiare gli individui “semplici” oppure i rappresentanti dei gruppi organizzati della società civile, il progetto adotta un compromesso tra rappresentatività statistica o rappresentanza degli interessi. Tuttavia, condividendo il dettato della l.r. 46/2013, si è decido di riservare una quota maggiore ai soggetti che prendono parte a questi processi partecipativi a titolo meramente individuale e che normalmente sono esclusi dal­le istituzioni e pratiche concertative proprie della concezione associativa della democrazia.
Complessivamente, saranno coinvolte 90 persone, tra cittadini e associazioni.

I partecipanti alle arene deliberative saranno selezionati con tre procedure nelle seguenti proporzioni: 
1) 30 cittadini “semplici”, attraverso un campionamento casuale non probabilistico per quote della popolazione residente nel Comune. Il campione sarà stratificato per coorti di età (16-17; 18-25; 26-65; 66 e oltre), genere (maschi e femmine), cittadinanza (italiani, stranieri e apolidi) e territorio, riservando una quota di 2/3 ai residenti della zona di Cisanel­lo;

2) 30 cittadini “semplici”, attraverso il metodo della “porta aperta” (sorteggio tra gli auto-selezionati a seguito dell’annuncio pubblico e degli incontri di presentazione del progetto nel territorio comunale; 

3) 30 rappresentanti di associazioni di categoria, volontariato, promo­zione culturale, tutela ambientale, etc., tramite contatti preliminari rivolti a verificare i soggetti disponibili.
I partecipanti saranno contattati sia telefonicamente che per posta ordinaria.

 

I FACILITATORI

Il progetto è gestito dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, sin dalla fase progettuale, e il rapporto è regolato da Convenzione.

Durante le fasi attuative del processo il DiSP dovrà: 

1) realizzare la selezione dei partecipanti (campionamento casuale stratificato dei cittadini “ordinari” e individuazione dei rappresentanti dei soggetti “organiz¬zati” della società civile); 
2) aggiornare, coordinare e coadiuvare i responsabili dei Consigli Territoriali di Partecipa¬zione negli incontri con i soggetti “organiz¬zati” della società civile;
3) realizzare il Piano della comunicazione, fornendo i contenuti di tutto il materiale informativo cartaceo e digitale on line necessario ad una chiara e vasta conoscenza del progetto da parte dei partecipanti e della cittadinanza; 
4) realizzare il Piano della partecipazione, preparando il materiale informativo necessario per istruire i responsabili dei Consigli Territoriali di Partecipazione e il volontari e il materiale da impiegare durante i processi partecipativi; 
5) svolgere l’attività di “facilitazione” durante i processi partecipativi;
6) somministrare i questionari di valutazione del processo partecipativo, analizzare i dati e preparare un report statistico sui risultati della rilevazione;
7) realizzare una pubblicazione che documenti quanto è stato realizzato; 
8) coordinare il processo, fornendo monitoraggio e supervisione scientifica. 
Il rapporto di collaborazione con il DiSP UNIPI resterà nel tempo in modo da garantire una consulenza stabile su cui potranno contare sia i funzionari che il Consiglio Comunale. La permanenza del rapporto garantirà inoltre la possibilità di attivare eventuali step formativi dei Responsabili dei CTP per aggiornamento delle competenze in tema di metodi strumenti di comunicazione-partecipazione. 
 
Il progetto si avvarrà, inoltre, della collaborazione di consulenti per le attività relative al tavolo informatico dedicato all’elaborazione grafica, alla condivisione multimediale dei progetti a favore dei partecipanti e alla comunicazione online dei lavori alla cittadinanza (lo spazio web del Comune, il blog e i Social network).

Infine, coadiuveranno i facilitatori e i partecipanti nella discussione e preparazione delle proposte durante il percorso, gli insegnanti e studenti dell’I.I.S. “E. Santoni” di Pisa e il docente e gli studenti dell'insegnamento di "Strutture verdi e paesaggio" del Corso di Ingegneria Edile Architettura dell'Università di Pisa. 

 

DURATA E FASI

La durata del progetto partecipativo è di sei mesi e si svolgerà dal 1 dicembre 2014 al 31 maggio 2015, anche se alcune attività di comunicazione-restituzione e monitoraggio ex-post saranno realizzate successivamente. 

Il progetto partecipativo è articolato nelle seguenti fasi:

FASE A: PREPARAZIONE

1) Aggiornamento Responsabili dei Consigli Territoriali di Partecipazione (CTP), da parte dei ricercatori del Dipartimento di Scienze Politiche (DiSP UNIPI);
2) predisposizione delle condizioni logistiche e preparazione del materiale;
3) selezione di 60 partecipanti, attraverso campionamento e incontri;
4) selezione di 30 partecipanti, attraverso il metodo della “porta aperta”.

FASE B: COMUNICAZIONE

1) Campagna di comunicazione per l’inizio del progetto, in Comune e nel Parco;
2) convocazione dei 90 partecipanti, a cura del Responsabile del Consiglio Territoriale di Partecipazione n. 5, con l’ausilio dei ricercatori del DiSP UNIPI;
3) informazione pubblica di tutte le fasi del processo partecipativo, attraverso il sito del Comune di Pisa, i social network, i giornali, le radio e le televisioni locali;
4) assemblea pub­blica aperta a tutta la cittadinanza per comunicare e discutere le proposte deliberate dal processo partecipativo;
5) pubblicazione di un libro divul­gativo sul processo partecipativo.

FASE C: PROCESSO PARTECIPATIVO

1) Interviste preliminari a testimoni privilegiati, quali amministratori, associazioni, gruppi e soggetti del quartiere attivi sul territorio interessato, finalizzate a: 1a) raccogliere informazioni sull’area oggetto del processo; 1b) conoscere aspettative, preoccupazioni e consigli connesse alla realizzazione del percorso;
2) “Camminate nel Parco”, al fine di acquisire informazioni e favorire il confron­to sull’area interessata, con l’ausilio di professionisti che operano nell’ambito della valorizzazione del verde e dei servizi accessori (agronomi, architetti, etc.);
3) un world cafè, volto a presentare il progetto, discutere l’organizzazione del processo partecipativo e le “regole del gioco”, stimolare la conversazione sulle tematiche inerenti il parco in modo creativo, favorire l’interazione tra i partecipanti e raccogliere punti di vista e proposte sull’area del parco;
4) tre laboratori tematici (mezza giornata ciascuno) in ciascuno dei quali sono attivi sette tavoli tecnici progettuali, differenziati per aree e oggetti, un tavolo per la costruzione di reti tra associazioni e la ricerca di risorse finanziarie per dare esecuzione rapida ai progetti approvati dall’assemblea, e un tavolo informatico (“di regia”) per l’elaborazione grafica, la condivisione multimediale dei progetti a favore dei partecipanti e la comunicazione online a favore della cittadinanza;
5) un’assemblea conclusiva, volta alla restituzione-discussione delle proposte emer­se dai tavoli di lavoro tematici e composizione in una proposta unitaria che l’as­sem­blea dovrà votare e perfezionare in un documento da presentare al Comune.

FASE D: MONITORAGGIO EX POST

1) Elezione dei 8 partecipanti che rappresenteranno il processo nei confronti del Comune di Pisa e seguiranno tutti gli atti relativi alla progettazione tecnica;
2) pubblicazione delle informazioni sugli atti amministrativi relativi al progetto.
3) assemblea pub­blica aperta a tutta la cittadinanza per comunicare e discutere le decisioni assunte dal Comune nelle fasi successive della progettazione tecnica.

 
METODI E TECNICHE PARTECIPATIVE

Il percorso si basa sull’approccio della action-research (Lewin, 1950), che intende il cambiamento come processo di apprendimento reciproco all’interno di un campo di forze in cui interagiscono individui associazioni e istituzioni. Il ruolo dei soggetti coinvolti nel processo è strategico, in quanto essi devono essere nella condizione di partecipare ed esprimersi liberamente su problemi ritenuti importanti, avere le opportunità e gli strumenti deliberare sui temi dibattuti, valorizzando le loro competenze. Partendo da questa impostazione, il percorso adotta metodi e tecniche che favoriscono l’interazione tra i diversi soggetti (singoli-organizzati, istituzionali-non istituzionali) che prendono parte al percorso partecipativo.

Nella fase di apertura si organizzeranno una camminata nel parco e un World cafè, quali strumenti che promuovono l’attivazione del territorio e la "contaminazione"’ di idee ed esperienze.

La camminata nel parco, che riprende il metodo della "camminata di quartiere", costituisce un momento fondamentale nell’attivazione di un percorso partecipativo sul territorio, in quanto valorizza sia l’esperienza di chi vive quotidianamente quella zona, sia le competenze dei professionisti che operano nell’ambito della valorizzazione del verde e della sua organizzazione (agronomi, biologi, urbanisti etc.), mettendole in relazione e promuovendo la condivisione spontanea di idee e conoscenze pregresse. 

Il World Cafè, invece, promuovendo conversazioni creative e collettive e stimolando la dinamicità e l’interazione tra i gruppi di lavoro, in maniera semplice e neutrale, costituisce uno strumento particolarmente utile per aprire i lavori del percorso partecipativo, in cui sarà presentato il progetto, discusse l’organizzazione del processo partecipativo e le “regole del gioco”, stimolata la com­prensione e conversazione sulle finalità generali e specifiche del progetto, favorita l’interazione tra i partecipanti e raccolti i punti di vista e le proposte preliminari. Sul piano metodologico (Brown 2002), il World Cafè è un metodo efficace per dare vita a conversazioni informali vivaci, concrete e costruttive su questioni che riguardano il lavoro di comunità o di “rete”, favorisce la trasmissione e lʼevoluzione delle idee e dei giudizi dei partecipanti che si influenzano reciprocamente, sentendosi parte di un insieme (cross-pollination). Si tratta di creare uno spazio accogliente in cui raccogliere e incoraggiare lʼespres­sione di diversi punti di vista, favorire la comprensione e lʼaccettazione di ciò che non può essere cambiato e la concentrazione verso ciò che si può cambiare in meglio. Sul piano operativo, i facilitatori presenteranno alcune domande aperte, che non si prestano a risposte con “si o “no”, sulle finalità e conduzione del processo partecipativo, mentre i partecipanti si accomoderanno a gruppi di quattro o cinque intorno a piccoli tavoli. Ogni gruppo, in ogni tavolo, nominerà un proprio referente all’inizio di tre turni di conversazione, che avranno una durata di circa 20/30 minuti. I referenti dei tavoli, prendono nota di quanto discusso e proposto nel primo turno e, al secondo turno, rimangono alla postazione come “depositari” di quell’incontro e “raccoglitori” di quanto elaborato agli altri tavoli, mentre gli altri membri si spostano in altri tavoli col ruolo di “ambasciatori di significato”, portando con sé le idee, i temi e le domande nelle nuove conversazioni. Al terzo turno, i partecipanti possono rientrare al tavolo originario, per condividere le loro “scoperte” oppure possono continuare a viaggiare verso nuovi tavoli. È possibile che una nuova domanda che aiuta lʼapprofondimento dellʼesplorazione sia proposta dai facilitatori per il terzo turno. Al termine dei turni di conversazione, i facilitatori coinvolgono nella discussione lʼin­tero gruppo, in stile town-meeting, per raccogliere e condividere quanto è emerso.

Nella fase di progettazione vera e propria, che si svolgerà attraverso laboratori tematici organizzati attraverso gruppi di lavoro differenziati, si utilizzeranno in maniera combinata diverse tecniche e metodi partecipativi, integrandoli per favorire la loro massima funzionalità rispetto agli obiettivi del percorso. Si predilige quindi un’impostazione semi-strutturata, che permette di integrare, rimodulare e adeguare le tecniche previste in relazione agli sviluppi e alle dinamiche attivate conl percorso partecipativo e al suo impatto sui soggetti coinvolti. Verranno utilizzati in particolare i seguenti approcci e metodi:

1) Goal Oriented Project Planning: utilizzato per promuovere e stimolare l’interazione costruttiva, il GOPP verrà utilizzato in particolare nelle fasi di identificazione e di progettazione.  

2) Brainstorming: questa tecnica verrà usata all’avvio dei laboratori per favorire l’esplicitazione di tutte le idee senza alcuna censura e garantire la libera espressione di tutti i partecipanti  (Osborne 1948). Il Brainstorming, infatti, consente di affrontare e risolvere collettivamente, in maniera creativa, dei problemi che si sono consolidati nelle relazioni tra attori, favorendo l’accettazione e la considerazione delle idee degli altri, su cui non si possono esprimere commenti o critiche, la valorizzazione delle idee insolite e originali, e la raccolta di una quantità di riflessioni che dischiudono molteplicità di soluzioni. 

3) Analisi SWOT: funzionale nella fase di analisi per sviluppare una visione di sintesi centrata su punti di forza/debolezza/opportunità/rischi, sarà utilizzata nella fase di analisi e identificazione.

4) Costruzione di scenari: ispirandosi al metodo EASW, verrà favorita l’elaborazione di visioni future sull’area in oggetto, attraverso gruppi di lavoro e successiva selezione in plenaria degli scenari più rilevanti. Verrà utilizzata nella fase di progettazione. 

Durante ciacun laboratorio tematico, le proposte dai tavoli saranno rielaborate da un tavolo infor­matico (“di regia”) per­manente e restituite all’arena dei partecipanti per l’approvazione preliminare. Al termine di ogni incontro le proposte dall’assemblea saranno pubblicate sul portale “Open Toscana”, in modo che i partecipanti e la cittadinanza possano informarsi, riflettere e discutere, prima di affrontare il tema successivo. Nelle “stanze” tematiche saranno forniti i documenti, i resoconti e attivati dei sondaggi.

5) Focus group: finalizzata a favorire il confronto su un argomento di discussione in maniera libera e spontanea, sotto la supervisione e la guida di un conduttore, questa tecnica verrà utilizzata, alla fine del percorso, nella fase di valutazione del percorso partecipativo e di assunsione delle deliberazioni.

L’elevato grado di libertà e autogestione di questi strumenti richiede la presenza di almeno un facilitatore esperto, capace di condurre le sessioni plenarie e i gruppi di lavoro, supportare i gruppi di lavoro, stimolare domande e riflessività nel gruppo. Il progetto si avvale per questo di facilitatori del dipartimento del DiSP, coadiuvati dai responsabili dei CTP e, là dove necessario (ad esempio, camminata nel parco, Wo.Co.), da esperti con competenze specialistiche sugli argomenti trattati. L’obiettivo è promuovere un processo di apprendimento in cui partecipanti, esperti e facilitatori interagiscano nella costruzione di un percorso di analisi, conoscenza e progettualità. Si stimola in questo modo una circolarità nel processo di conoscenza e di apprendimento, che si esplica tanto nei laboratori tematici, dove le risorse umane, conoscitive, relazionali, esperenziali etc. di tutti i diversi soggetti coinvolti vengano attivate e valorizzate quanto nell'’assemblea conclusiva, volta alla restituzione-discussione delle proposte emer­se dai tavoli tematici e composizione in una proposta unitaria che l’as­sem­blea dovrà votare, approvando un documento da presentare al Comune di Pisa.

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Luci sulla città è organo dell'ASVP (Associaziome per la Salvaguardia e la Valorizzazione della città diPisa) impegnata da sempre sui problemi del 'verde' nella nostra città e interessata alla realizzazione del percorso partecipativo per il Parco urbano di Cisanello (numeri 6/2012, 7/2012, 2/2014, 8/2014, 1/2015, 2/2015, 4/2015)

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