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Cooperazione internazionale, si rafforza l’impegno della Toscana verso il popolo Saharawi

Internazionale

di Massimo Orlandi

Tutta la Toscana

27 maggio 2021

16:00

Cooperazione internazionale, si rafforza l’impegno della Toscana verso il popolo Saharawi

In un webinar messi a fuoco gli impegni assunti per rilanciare l’attività con il prossimo programma di cooperazione

Cooperazione internazionale, si rafforza l’impegno della Toscana verso il popolo Saharawi
Bambini del Saharawi ospiti della Regione nel 2019

 

Come alimentare e rinnovare l’attenzione del nostro territorio verso la causa del popolo Saharawi? E’ stato questo l’interrogativo al centro del webinar che si è svolto nell’ambito del percorso di costruzione partecipata del nuovo programma di cooperazione internazionale della Regione Toscana.
Da almeno tre decenni gli enti locali e l’associazionismo toscani sostengono iniziative di cooperazione con il Sahara occidentale e si impegnano in azioni di sensibilizzazione con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione politica su questa causa e sui problemi che affliggono la popolazione Saharawi.
Il seminario, cui hanno partecipato oltre sessanta soggetti, in rappresentanza di associazioni, ong, enti locali, e che è stato seguito in streaming anche dai campi Saharawi, è servito a fare il punto su questo percorso per adattarlo sempre di più alla situazione presente e inserirlo nei nuovi scenari della cooperazione.

All’iniziativa, coordinata dalla giornalista Alice Pistoiesi, hanno partecipato, tra gli altri Fatima Mahfud, rappresentante del fronte Polisario in Italia, Sandro Fallani, sindaco di Scandicici nonché delegato su immigrazione, accoglienza e cooperazione internazionale e Emma Petitti, presidente dell’assemblea legisltaiva della Regione Emilia Romagna. I lavori sono stati introdotti dall'assessora regionale alla cooperazione internazionale Serena Spinelli e dall'assessora a istruzione e relazioni internazionali Alessandra Nardini e conclusi dal presidente della Regione Eugenio Giani.

“Il seminario – ha evidenziato l’assessora Spinelli - è servito a mettere a confronto esperienze diverse per ricevere indicazioni preziose per un nuovo impegno e per un lavoro comune da programmare e realizzare nel futuro, anche con altre regioni, come nel caso dell’Emilia Romagna. Abbiamo infatti compreso nel tempo quanto sia importante agire in maniera coordinata e integrata, attraverso una dimensione di rete che meglio può sostenere un impegno”.

In questo senso si sono inseriti interventi come quello della rappresentante del Fronte Polisario in Italia che ha offerto preziosi aggiornamenti sull’evoluzione del conflitto e sulle condizioni della popolazione locale: nonostante le molte risoluzioni delle Nazioni Unite e nonostante le sentenze della Corte di Giustizia Europea, le prospettive di una soluzione del conflitto e del riconoscimento del diritto all’autodeterminazione dei Saharawi non sembrano vicine.

Ma il webinar è servito anche a fare il punto sulle iniziative sin qui intraprese in Toscana. Un impegno che si è concentrato su azioni di aiuto concreto alla popolazione che vive in condizioni difficilissime, con particolare attenzione ai bambini: sonostate realizzate iniziative di accoglienza dei bambini durante i mesi estivi, affidi a distanza, progetti per favorire l’approvvigionamento idrico, azioni sulla condizione dei disabili, interventi sulle scuole e sull’educazione.
Allo stesso tempo tante sono state le inizitive di sostegno alla lotta di un popolo al quale è negato il legittimo riconoscimento all’autodeterminazione e all’indipendenza.

“La Regione Toscana – ha concluso Serena Spinelli - dando continuità ad impegni già assunti in passato, non può che continuare a esprimere la propria solidarietà verso il popolo Saharawi che da molti anni conduce in maniera pacifica la sua lotta per il riconoscimento dell’identità nazionale e per la sua indipendenza. In questo senso intendiamo promuovere la sottoscrizione di un patto di amicizia con il popolo Saharawi che rinnovi questa lunga relazione di conoscenza reciproca e solidarietà.
Nello stesso tempo vogliamo però ripartire con una sempre più forte consapevolezza.
Attraverso un impegno nuovo, una cooperazione più strutturata, sostenuta da più soggetti, istituzionali e non, anche a livello nazionale, vogliamo continuare a sostenere l’attenzione politica sulla causa dei Saharawi e sul loro diritto all’identità nazionale e all’indipendenza”.