Intestazione e Note

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Le finalità del progetto sono:

  • coinvolgere e attivare quattro livelli di soggetti attivi del cambiamento:
    1. istituzioni: Comuni e ASL, valutando la creazione di un comitato di coordinamento del progetto;
    2. professioni sanitarie: medici e pediatri, infermieri, assistenti sociali afferenti ad ASL e ai Comuni.
    3. associazioni: ETS e reti territoriali esistenti devono essere informate e “rafforzate” in via preliminare rispetto alla co-programmazione e co-progettazione, anche valorizzando il comitato di partecipazione zonale e valutando la creazione di una consulta zonale del TS.
    4. comunità locali e cittadini (in particolare famiglie di soggetti fragili, quali anziani, cronici, disabili, ecc): sono o potenzialmente potrebbero essere interessati maggiormente, anche se non formalmente  organizzati. Saranno destinatari di eventi informativi e partecipativi specifici.
  • confrontare le esigenze del territorio con le migliori pratiche disponibili relative alle CdC a livello regionale[1];
  • gettare le basi per la futura governance delle Case di Comunità, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, definendo un vademecum con alcune linee guida condivise del percorso, della governance, definendo gli step per l’avvio delle case di comunità.

[1] cfr film documentario Idee per le Case della Comunità su https://vimeo.com/663912888