Scuola Arti e Mestieri

 

Il secondo laboratorio di Versilia School City sul tema “Scuola Arti e Mestieri” si è svolto presso La Polveriera, storica struttura pietrasantina sede di laboratori artistici ed artigianali , oggi ancora attiva come spazio di creazione e diffusione della cultura. L’incontro ha visto la partecipazione di dieci persone tra artisti, artigiani, esponenti degli enti culturali locali, collaboratori scolastici, studenti ed ex studenti delle scuole del territorio. Come può la Piccola Atene entrare nella scuola?

 

Report

 

Dal dibattito è emerso che l’elemento distintivo della realtà pietrasantina è la presenza di un tessuto artigianale ed artistico che affonda le sue radici nella storia della città. In particolare, questa specificità sembra nascere da una concentrazione di risorse presenti sul territorio sia in termini di materie prime che di saperi legati al loro utilizzo nella produzione artigianale.
In questo contesto la scuola sembra aver giocato storicamente un ruolo di raccordo tra le risorse materiali e immateriali presenti, configurandosi come l’anello di congiunzione tra l’aspetto formativo e quello lavorativo o di introduzione alla bottega artigiana.

Nel tempo, tuttavia, questo legame sembra essere venuto meno, producendo uno scollamento progressivo tra gli elementi distintivi del territorio; in particolare, secondo i partecipanti al dibattito la differenza tra la scuola e la bottega è stata la maggiore capacità della seconda di cambiare adattandosi alle richieste di mercato: esempio di questa capacità è stata la nascita della scultura astratta in seguito alla crisi del 1929, come elemento di rinnovamento e di vitalità delle botteghe. Al contrario, secondo quanto emerso dal dibattito, la scuola - l’istituto d’arte poi divenuto liceo artistico - ha progressivamente spostato il percorso formativo sempre più verso gli aspetti teorici legati all’arte e sempre meno verso quelli pratici di produzione.
 
In questo contesto, la presenza congiunta di materie prime, saperi e luoghi di produzione ha fatto di Pietrasanta una realtà attrattiva nei circuiti legati all’artigianato a livello nazionale e internazionale. Artisti, provenienti da contesti diversi e spesso extraeuropei hanno fatto della cittadina della Versilia una meta in cui recarsi per apprendere e sperimentare nuove forme d’arte.
 
In particolare, uno dei tratti distintivi sembra essere - secondo i partecipanti al dibattito - il complesso indotto legato alla produzione artigianale che, concentrato in una porzione di territorio ridotta, risulta facilmente raggiungibile ed accessibile spesso riducendo in maniera considerevole i tempi di realizzazione. Questo risulta essere un elemento di attrattività per coloro che in questo territorio trovano condizioni vantaggiose per il proprio lavoro. Se da una parte tale processo ha generato la nascita di un turismo, non più solo balneare ma anche orientato al mondo dell’arte che - di pari passo il forte richiamo che la città ha esercitato nel tempo sugli artisti -, dall'altra ha prodotto un progressivo aumento dei costi legati a materiali, servizi e disponibilità di spazi sia di lavoro che di residenza.
Molti partecipanti al dibattito sono stati concordi nell'individuare in questo uno dei principali fattori che limitano la possibilità degli artisti non ancora affermati - e dunque della maggior parte di questi - di stabilirsi a Pietrasanta rendendolo via via un contesto sempre meno fertile.

Rapporto tra scuola e città: saperi e spazi
Per recuperare la sinergia e lo scambio tra gli elementi che hanno fatto di Pietrasanta una realtà rinomanta a livello internazionale, secondo i partecipati al diabattito, è necessario ricostruire un rapporto tra gli spazi della scuola e quelli della città: le botteghe soffrono di una mancanza di luoghi adeguati a far svolgere attività di tirocinio e pratica che risulta uno dei maggiori elementi che impediscono lo scambio tra giovani aspiranti ed artigiani esperti, in un territorio ricco di sapere diffuso; allo stesso tempo la scuola pur disponendo di spazi laboratoriali non riesce a capire adeguatamente il passaggio dal “sapere” al “saper fare” sia per l’inadeguatezza degli strumenti a disposizione che delle occasioni formative extrascolatiche e di avviamento al lavoro.
 
 
 
Elementi progettuali emersi dal dibattito:

Dal dibattito emerge molto chiaramente la necessità di riallacciare le maglie della rete tra scuola e città.

Da un lato le scuole dispongono di spazi inutilizzati o sotto utilizzati per le attività di laboratorio legate al mondo dell’arte e dell’artigianato e necessitano di un rapporto diretto con le conoscenze diffuse sul territorio, dall’altro la grande bolla turistica non consente ad artisti ed artigiani emergenti di reperire a costi accessibili spazi adeguati allo svolgimento del proprio lavoro e alla trasmissione del proprio sapere ai più giovani.
 
È possibile immaginare l’apertura degli spazi scolastici alla città, laboratori attrezzati coerentemente con le normative sulla sicurezza a disposizione di artisti e artigiani ai quali poter accedere con prezzi calmierati, corrispondendo in conoscenze e ore di formazione agli studenti una parte del costo dello spazio.
 
Parallelamente, adeguare gli spazi esistenti in città in modo che possano costituirsi come luogo di scambio tra artisti, studenti e artigiani, creando opportunità di formazione. 
 
L’idea è quella di tornare ad inquadrare l’area di Pietrasanta come polo culturale dell’arte e dell’artigianato, rilanciando la centralità delle conoscenze diffuse sul territorio e puntando ad un richiamo nazionale ed internazionale per la propria offerta formative e di sperimentazione lavorativa.