Intestazione e Note

Entriamo a San Salvi

fase 5 di 6: Fase di restituzione

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Gli interventi di rigenerazione finanziati a San Salvi

Gli edifici oggetto della proposta di riqualificazione ricadono nel complesso di San Salvi (ex manicomio), esempio di pregevole architettura dell’arch. Giacomo Roster della fine del XIX secolo di proprietà dell’Azienda Sanitaria di Firenze [in prevalenza], della Città Metropolitana e del Comune di Firenze. 

La proposta progettuale prevede la riqualificazione dei padiglioni 33-34-35-37, e dei loro spazi verdi di pertinenza, per finalità di accoglienza.

EDIFICI 33-34-35 (circa 3250 mq)

Si tratta di un’unica stecca di edifici che oggi ospita alcuni uffici dell’AUSL, la Tinaia, la cooperativa Atelier ed altre associazioni.

Le funzioni da insediare prevedono l’accoglienza di

  • studenti universitari meritevoli economicamente svantaggiati, che possono partecipare a bandi MIUR per l’assegnazione di alloggi, vista la vicinanza di altri studentati con caratteristiche analoghe nelle immediate vicinanze nell’ambito del medesimo complesso;
  • cittadini della cosiddetta “fascia intermedia” che per reddito non riescono ad accedere ad alloggi a prezzo di mercato, né ad alloggi ERP che possono essere invece essere possibili destinatari di bandi di ERS [edilizia residenziale sociale] che prevede per esempio affitti calmierati ovvero patti territoriali ridotti di una percentuale da stabilire da parte del comune.

EDIFICIO 37 (circa 1000 mq)

E’ un edificio oggi in pessime condizioni di conservazione ma con una riconosciuta vocazione culturale e sociale, testimoniata dalla presenza di un murale di interesse culturale del 1978. Nell’edificio potranno essere insediate attività di interesse sociale, culturale, ricreativo e punti di aggregazione giovanile, quali elementi di rivitalizzazione del complesso aventi non solo caratteristiche complementari all’offerta insediativa sopra descritta, ma anche valenza attrattiva per l’intera cittadinanza residente nella zona limitrofa a San Salvi. 

Gli interventi di valorizzazione degli edifici porteranno come effetto anche la riqualificazione – sia fisica(manutenzione/integrazione del pregevole sistema del verde storico) che immateriale (attività di presidio garanti di una maggiore sicurezza) – del parco a loro adiacente, che può pertanto tornare a svolgere la sua funzione di polmone verde ad uso dell’intera collettività con soddisfazione di tutti.

Lo scopo che sottende l’operazione di riqualificazione è quello di rendere finalmente San Salvi elemento di vera connessione fra parti di città e non più elemento di cesura connaturato alle originarie funzioni dell’ottocentesco impianto rosteriano.

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