Comunità in Dibattito


Tavolo 3 > Criteri per orientare la scelta del sito

Tavolo 3 > Criteri per orientare la scelta del sito

Fino al 23 giugno 2017 è possibile inviare nuovi contributi o commentare gli esiti dei tavoli.

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Nella home page del sito sono pubblicati i video delle restituzioni in plenaria degli esiti dei 5 tavoli. Qui sotto è possibile trovare le sintesi scritte.
REPORT TAVOLO n. 1> AMBIENTE
Facilitatrice: Maddalena Rossi

Composizione prevalente del tavolo: consiglieri comunali del Comune di Gavorrano, abitanti, esponenti di associazioni ambientaliste.

Avvio della discussione
Al tavolo era stato assegnato come tema iniziale l’ambiente e come esperto ospite il prof. Salleolini, geologo e docente di Idrogeologia Applicata e di Idrogeologia Ambientale dell’Università di Siena.
Il tema si è sviluppato a partire da un chiarimento dell’esperto in relazione alla raffinatezza e provenienza dei dati da lui usati per la compilazione dei pareri espressi nelle schede informative sulla cava di Vallina e su quella della Bartolina, in risposta ad una sollecitazione pervenuta da parte di un esponente di una associazione ambientalista, che chiedeva ragione delle ulteriori verifiche da lui raccomandate in chiusura della scheda sulla cava della Bartolina. Il professore ha spiegato che il motivo di tali raccomandazioni risiede nel fatto che i suoi pareri si sono basati su campagne di rilevamento dati pregresse, e non fatte per l’occasione, da lui giudicate altamente esaustive per quanto riguarda la cava di Vallina, e passibili di specifiche verifiche sulla cava Bartolina. Ha sottolineato anche, però, che tali verifiche non inficiano la validità del parere da lui espresso.

Considerazioni generali area Ambiente
Alcuni interventi hanno fatto notare come entrambe le cave al momento non siano ancora idonee ad accogliere i gessi per il ripristino ambientale. Esse, infatti, oltre ad essere ancora in uso, avrebbero comunque bisogno, nel caso si procedesse verso un loro ripristino mediante l’utilizzo di gessi rossi, di ulteriori verifiche e studi per quanto riguarda la cava Bartolina e di alcuni adeguamenti per quanto riguarda la cava Vallina (da ciò che si evince dalle Schede informative costruite dal Prof. Salleolini). Tuttavia gli stessi interventi hanno sottolineato come il ripristino delle cave mediante i gessi possa essere una buona occasione per il territorio, anche in virtù dell’esperienza della cava di Montioni.
Altri interventi domandano chiarimenti sulla validità dei gessi rossi raffinati come fertilizzanti in agricoltura. Questione che rimane aperta.

Pro e contro Bartolina / Vallina area Ambiente
Rispetto all’ambiente, la cava Vallina appare ai partecipanti più idonea ad un ipotetico progetto di ripristino attraverso l’utilizzo dei gessi rossi. La cava viene ritenuta già pronta per tale destinazione, fatte salve le prescrizioni sollecitate in via cautelativa dal Prof. Salleolini nella scheda informativa ad essa relativa, ovvero: ‘a condizione che tali gessi vengano collocati al di sopra di un adeguato strato di separazione rispetto alle acque termicamente anomale risalenti nel sottosuolo e riscontrate nei sondaggi e nel fondo della cava; questo strato dovrebbe essere costituito da materiale drenante (ghiaia) al fine di evitare che eventuali escursioni del livello delle acque entrino in contatto con i gessi ed avere quindi uno spessore di alcuni metri al di sopra del piano di fondo cava (al 2015)’.
Tale sito viene ritenuto ambientalmente più idoneo anche perché più vicino al sito di produzione dei gessi, fattore, questo, che ridurrebbe i costi ambientali del trasporto (emissione di Co2 dei mezzi).
La cava Bartolina viene ritenuta meno idonea al ripristino tramite l’utilizzo dei gessi in relazione alla sua vicinanza col fiume Bruna e alla possibile contaminazione delle acque dello stesso, che attualmente vengono usate anche da aziende agricole locali.
Inoltre il territorio della cava Bartolina viene ritenuto complessivamente di maggiore qualità ambientale rispetto a quello della cava Vallina.

Considerazioni e proposte relative ad altre aree tematiche
Per l’area paesaggio e usi futuri è emersa l’importanza del recupero delle cave al fine di innalzare la qualità paesaggistica dell’area.
Per quanto riguarda, invece, gli aspetti socio-economici, alcuni interventi hanno fatto notare la delicatezza di un eventuale recupero della cava Bartolina che ipotizzi il ripristino della linea ferroviaria esistente per il trasporto dei gessi. Tale linea ferroviaria, lambirebbe, infatti, due attività di ristorazione ad oggi esistenti, inducendo loro, quindi, possibili danni economici.
In ogni caso il tavolo consiglia di riflettere sulla vocazione agricola dell’area della Bartolina.
REPORT TAVOLO n. 2 > PAESAGGIO E USI FUTURI
Facilitatrice: Adalgisa Rubino

Composizione prevalente del tavolo: Esponenti di associazioni ambientaliste, consiglieri comunali di Gavorrano della presente e passata amministrazione, cittadini.

Avvio della discussione: Al tavolo era stato assegnato come tema iniziale “Paesaggio e usi futuri” e come esperto ospite l’arch. Andrea Meli, docente al Master in Paesaggistica Università di Firenze. Il tema si è sviluppato a partire da una piccola introduzione dell’esperto che ha inquadrato l’argomento del ripristino delle cave viste sia come elemento volto a migliorare la qualità del paesaggio che come punto di partenza di una più ampia azione di recupero e riqualificazione dei contesti in cui sono inserite. Portando da esempi di azioni di ripristino sperimentate nel contesto internazionale, ha sollecitato i partecipanti a riflettere sulle possibili diverse forme di utilizzo e a valutare, in relazione alle specifiche caratteristiche dei siti, le opportunità e potenzialità che ciascuno di esso offre in relazione a nuovi possibili utilizzi e funzioni.
La discussione ha avuto qualche difficoltà a partire e si è rilevata sin da subito molto animata. Per molti partecipanti presenti al tavolo, parlare delle possibili opzioni di ripristino e valutare i pro e contro delle due alternative (cava Vallina e Cava Bartolina) poteva essere interpretato come una loro accettazione dell’utilizzo dei gessi rossi nelle azioni di recupero. Per questo la discussione ha affrontato approfonditamente anche i temi dell’ambiente e degli aspetti socio economici. Solo dopo alcune puntualizzazioni si è affrontato il tema dei possibili usi futuri delle due cave.

Considerazioni generali su Paesaggio e usi futuri
I partecipanti hanno fatto notare le proprie difficoltà a discutere sui progetti di paesaggio senza avere informazioni sui volumi, gli stoccaggi, la durata dei lavori etc. di un eventuale ripristino con i gessi. Inoltre secondo alcuni partecipanti le cave fanno parte dell’identità storico mineraria del territorio e non costituiscono un elemento detrattore del paesaggio. È stato ricordato che si tratta di attività relativamente recenti e che il ripristino dei siti delle attività estrattive è previsto per legge. È stato ribadito, inoltre, che la discussione non affrontava un progetto specifico ma voleva aprire una riflessione su potenziali usi appropriati, successivi alle azioni di ripristino, che avrebbero potuto costituire un fattore attrattivo non solo per la comunità locale.

Pro e contro Bartolina / Vallina area Paesaggio e usi futuri
Rispetto al rapporto tra paesaggio e scelta del sito i partecipanti non si sono espressi in favore di una delle soluzioni per le ragioni sopracitate. In maggioranza ritengono però che la cava Bartolina non sia idonea per problemi idrogeologici mentre sono stati più possibilisti riguardo la Vallina, che a loro avviso presenta una situazione migliore. Hanno affermato però di non conoscere a fondo le caratteristiche geo-ambientali del sito. Inoltre hanno avanzato la richiesta, nel caso che per il ripristino ambientale con i gessi rossi venga scelta la cava Bartolina, che il progetto venga sottoposto ad Inchiesta Pubblica.

Considerazioni e Proposte area Paesaggio e sui futuri
I partecipanti hanno sottolineato che qualsiasi progetto debba prevedere in via prioritaria il riutilizzo degli inerti attualmente posti ai piedi delle cave per andare a colmare in parte le aree di escavazione esistenti. Per quanto riguarda gli usi:
- Per la cava della Bartolina hanno mostrato delle preferenze per il progetto attuale che prevede la realizzazione di un lago;
- Per la cava Vallina è sono state avanzate due diverse ipotesi per possibili usi futuri:
- La prima, già avanzata dalle precedenti amministrazioni, prevede la realizzazione di campo di “bike off road” ossia una pista per mountain bike dotata di vari tracciati ‘fuoristrada’ con diversi livelli di difficoltà;
- La seconda prevede dei parcheggi da collegare con una teleferica al Teatro delle Rocce.

Considerazioni e proposte relative ad altre aree tematiche
La discussione ha toccato le aree Ambiente e Aspetti socio-economici in maniera incrociata.
I partecipanti hanno espresso preoccupazioni, a loro avviso non ancora risolte, sulla qualità ambientale dei gessi e hanno posto l’accento sulla necessità di investire sull’innovazione per ridurne la produzione.
Hanno evidenziato che la questione ambientale, insieme a quella della salute, è per loro una priorità anche rispetto all’occupazione. Coscienti che la Huntsman svolga un ruolo importante per l’economia della zona, alcuni partecipanti ritengono che investire sul settore agroalimentare di qualità nella piana del Casone potrebbe costituire un fattore propulsivo e una valida alternativa. Questo eventualmente anche per riallocare parte dei lavoratori oggi impiegati nella produzione di biossido di titanio.
REPORT TAVOLO n. 3 > ASPETTI SOCIO-ECONOMICI
Facilitatore: Andrea Bilotti

Composizione del tavolo: Lavoratori e sindacalisti della Huntsman-Venator, abitanti del territorio, coordinatore del comitato “INSIEME per ROCCASTRADA”.

Avvio della discussione
Su sollecitazione dei presenti, in assenza di un esperto di settore assegnato al tavolo, il facilitatore introduce e declina il tema dei problemi economico-sociali per accompagnare l’apertura della discussione e dare ai cittadini le coordinate semantiche per un avvio specifico del lavoro del tavolo.

Considerazioni generali aspetti socio-economici
L’intervento di inizio della discussione ha riguardato il fatto che qualsiasi tipo di intervento di ripristino dei siti individuati debba essere “ben studiato”, sia dal punto di vista ambientale, sia sull’impatto che questo avrà sull’occupazione e sull’economia del territorio, a tal proposito viene citato l’esempio della zona di Castellaccia .
In risposta a chi sostiene che il settore occupazionale dell’agricoltura sia maggiormente sostenibile nel lungo periodo, alcuni lavoratori della Huntsman hanno citato studi che sottolineano come il settore agricolo abbia in realtà un tasso ben più elevato di incidenti e di malattie sul lavoro (soprattutto legate all’utilizzo di fitofarmaci al di fuori di protocolli minimi di sicurezza) e di come il settore industriale garantisca un’occupazione più a lungo termine rispetto all’indotto del settore turistico e agrituristico, notoriamente fondato sui cicli stagionali. C’è chi ha aggiunto, inoltre, in ordine al tema sicurezza sul luogo di lavoro e non solo, che il settore della grande industria è capace di garantire livelli adeguati di tutela dei diritti dei lavoratori mentre altri comparti, tra i quali viene nuovamente citato l’ambito agricolo, non sono certamente tra i più virtuosi in termini di sicurezza, tutela e benessere del lavoratore.
Ci si è chiesto che cosa farebbero, in caso di chiusura del polo industriale, le 800 persone - e relative famiglie - rimaste senza stabile occupazione. Sul punto in questione la discussione ha sottolineato rischi e gravità dello scenario proposto.
In chiusura si è osservato che l’indotto generato dall’impresa industriale si deve misurare, oltre che sulle attività del substrato di piccole e medie impese locali, anche sulla presenza di un asse formativo specifico, nato a supporto della domanda di tecnici e addetti, in particolare viene portato ad esempio l’istituto tecnico industriale B. Lotti di Massa Marittima.

Pro e contro Bartolina / Vallina area Ambiente
Rispetto all’asse ambiente la cava Bartolina non è sembrata ai partecipanti essere la scelta da preferire, in quanto è apparso troppo rischioso utilizzare un sito attualmente interessato dalle esondazioni del fiume Bruna. Chiamato quindi il prof. Salleolini, si è chiarito che:

Proposte

1. è necessario uno studio approfondito del sito Bartolina che metta in evidenza, oltre agli aspetti idrogeologici, la situazione a 100 mt di profondità.
2. qualora la cava Bartolina sia scelta per l’utilizzo dei gessi rossi nel progetto di ripristino ambientale, si predisponga obbligatoriamente un canale di drenaggio del fiume Bruna.

Considerazioni generali sull’area ambiente
Alcuni cittadini hanno osservato che qualunque azione ed intervento che riguardi il ripristino di una delle cave proposte avrà un impatto anche sul ripopolamento della fauna locale, così come già è successo nella zona di Montioni.
Molti abitanti si chiedono inoltre come mai le tesi ambientaliste siano in contrasto con i progetti di ripristino dei siti che inevitabilmente seguirebbero comunque tutte le normative prescritte per la tutela del paesaggio, dell’ambiente e della salute dei cittadini.
La suggestione proposta per stimolare tale riflessione, ai limiti del paradosso, è stata che nel caso l’impresa delocalizzasse la produzione e stoccasse i gessi rossi in altro luogo, ad esempio in Cina, l’impatto che tale intervento avrebbe sul sistema ambientale sarebbe ben più oneroso rispetto ai vicoli presenti nel nostro Paese e più in generale nel contesto europeo. Sempre tra le suggestioni degli abitanti, c’è stato chi ha chiesto se tutti i contrari al progetto di utilizzo dei gessi rossi per il ripristino dei siti Bartolina e Vallina sono consapevoli dei rischi già presenti nel proprio contesto di residenza: “siamo certi che il terreno su cui sono state costruite le nostre case sia sicuro?”.
REPORT TAVOLO n. 4 > MOBILITA'
Facilitatrice: Anna Lisa Pecoriello

Composizione prevalente del tavolo: buon numero di lavoratori della Huntsman, una abitante della zona vicina alla Vallina, alcuni esponenti di associazioni ambientaliste.

Avvio della discussione
Al tavolo era stato assegnato come tema iniziale la Mobilità e come esperto ospite il prof. Pratelli, ingegnere trasportista dell’Università di Pisa. Il tema si è sviluppato a partire da una piccola introduzione dell’esperto che ha inquadrato l’argomento e le principali opzioni da prendere in considerazione per il trasporto dei gessi (ferro/gomma) indicando come la prima soluzione sia potenzialmente praticabile alla Bartolina per la presenza di un ramo di ferrovia dismessa che si collega alla rete delle Ferrovie dello Stato (definita in buono stato), sulla quale con molta probabilità si potrebbe immettere un treno merci al giorno (andata e ritorno) con un carico pari a quello di 30 camion, con un costo tuttavia molto più elevato e con tempi più lunghi di carico e scarico e movimentazione in cava. In ogni caso un solo treno al giorno non sarebbe sufficiente ad effettuare il trasporto di tutto il gesso prodotto in un giorno (che equivale almeno a 40-50 camion, anche se il dato, preso dal dossier informativo, è contestato da alcuni dei presenti).

Pro e contro Bartolina / Vallina area Mobilità
Rispetto alla questione della mobilità, la Vallina è apparsa ai partecipanti più vantaggiosa perché più vicina e quindi comporta meno spostamenti sul territorio, più critica invece perché i camion passerebbero vicino alle case della frazione di Filare; la Bartolina viene vista più vantaggiosa per la possibilità del trasporto su ferro, considerato preferibile da un punto di vista ambientale a quelle su gomma, per altri viene vista negativamente perché la ferrovia passerebbe molto vicina ad alcuni agriturismi della zona.

Considerazioni e Proposte area Mobilità
Il trasporto con i camion che attualmente avviene in direzione Montioni, a detta di alcuni sembra presentare alcune criticità legate al materiale che rimane attaccato alle ruote e che si accumula e sporca le strade, rendendole anche pericolose in caso di pioggia, oltre a creare più facilmente dissesti stradali.
Il professor Pratelli ha ricordato come ci siano degli obblighi relativi al lavaggio dei camion in uscita dalla fabbrica e dei siti di stoccaggio. Alcuni abitanti della zona vicina alla fabbrica sostenevano di aver fotografato spesso camion molto sporchi che rilasciavano materiale sulla strada, gli operai sostenevano invece il contrario.
Le proposte su questo aspetto delle criticità legate al trasporto con i camion sono state:
• Utilizzare sistemi di lavaggio automatico all’uscita di fabbrica e dalla cava
• Prevedere forme di monitoraggio “partecipato” che tengono in maggiore considerazione le segnalazioni dei cittadini
• Considerare necessità di maggiore manutenzione delle strade dove passano i camion nella valutazione finale.

Proposte per la mobilità relative alla Vallina
Sulla questione dell’attraversamento della frazione di Filare, invece, sono emerse ipotesi di viabilità alternativa legate al progetto di Bonifica dei bacini Minerari di San Giovanni dove potrebbe esse realizzato un by-pass per arrivare alla Vallina senza passare vicino all’abitato.

Considerazioni e proposte relative ad altre aree tematiche
La discussione ha toccato velocemente, nell’ultima parte del lavoro di gruppo, le aree Ambiente, Aspetti socio-economici e Paesaggio e usi futuri.
Per l’area Ambiente sono emerse preoccupazioni che sembrano ancora non risolte relative alla composizione dei gessi e al loro comportamento nell’ambiente. Su questo punto le proposte sono state:
- Un ruolo più presente dell’Arpat nella caratterizzazione dei gessi con prelievi sia in fabbrica che in cava.
- L’utilizzo di modalità di analisi più complete e diversificate, rispondenti al protocollo ISPRA.
- Lavorare comunque a progetti per ridurre la quantità di gessi prodotti e da stoccare.
Per l’area Paesaggio e usi futuri il ripristino con i gessi viene visto come un vantaggio per la possibilità di restituire al territorio la fruizione di queste aree con adeguati progetti. Da questo punto di vista appare più preziosa l’area della Vallina, essendo più vicina al paese e integrata al parco.
Sull’Area socio-economica è stata espressa la considerazione che i lavoratori delle attuali cave potrebbero essere impiegati nel ripristino con i gessi invece di perdere il lavoro. Riguardo alle proposte tutti i partecipanti si sono detti d’accordo a trovare soluzioni che non mettano a rischio l’esistenza stessa dell’azienda.
REPORT TAVOLO n. 5 > AMBIENTE
Facilitatore: Giovanni Ruffini

Composizione prevalente del tavolo: Buon numero di dipendenti Huntsman, alcuni abitanti della zona vicina alla Bartolina, il proprietario di Villa Castellaccia, la gestrice della azienda agricola La Castellaccia.

Avvio della discussione
Al tavolo era stato assegnato come tema iniziale l’ambiente e come esperto ospite il prof. Tavarnelli, geologo strutturale dell’Università di Siena.
Il tema si è sviluppato a partire da una domanda diretta ed esplicita da parte del proprietario di Villa Castellaccia, che ha chiesto all’esperto di esprimere un parere di compatibilità – da un punto di vista ambientale in generale e idrogeologico in particolare – della cava La Bartolina al ripristino tramite utilizzo dei gessi rossi, pregandolo di utilizzare un linguaggio semplice e privo di termini tecnici, comprensibile anche ai non addetti ai lavori.
Il prof. Tavarnelli, illustrando anche la scheda informativa relativa alla Bartolina presente sul tavolo, ha espresso un sintetico parere di compatibilità, a condizione che l’intervento sia preceduto da studi approfonditi di natura geologica ed idrogeologica e che vengano realizzate opere di mitigazione del rischio idraulico e di abbassamento della superficie piezometrica della falda alluvionale.

Pro e contro Bartolina / Vallina area Ambiente
A partire dalla prima domanda, la discussione al tavolo si è focalizzata quasi esclusivamente su vantaggi/svantaggi della cava Bartolina, sia in relazione ai temi ambientali che alle altre tematiche affrontate subito dopo (principalmente da un punto di vista socio-economico).
La principale preoccupazione di impatti ambientali che potrebbero affliggere il sito della Bartolina riguarda la vicinanza del Fiume Bruna e del suo sub-alveo, con la falda potenzialmente in contatto con i gessi eventualmente stoccati nella cava e una situazione di elevato rischio idraulico.
I vantaggi, evidenziati dai lavoratori dello stabilimento Huntsman presenti al tavolo, riguardano invece la conformazione geologica della cava e del suo intorno (circondata da argille, come confermato dal prof. Tavarnelli) e la capienza molto maggiore rispetto alla Vallina, che ne consentirebbe un uso prolungato nel tempo.

Considerazioni e Proposte area Ambiente
Le proposte relative all’area Ambiente emerse dal Tavolo 5 riflettono le posizioni contrapposte dei partecipanti: infatti da un lato i dipendenti Huntsman hanno proposto degli studi geochimici di approfondimento sul comportamento dei gessi in eluato acquoso a medio/lungo termine, quali le ‘estrazioni sequenziali’ proposte dalla dott.ssa Raco nell’incontro del 23 maggio, che sebbene non strettamente necessari sarebbero volti principalmente a rassicurare abitanti e attori economici del territorio; d’altro lato gli stakeholder dell’area circostante alla Bartolina hanno espresso con molta intensità la proposta di ‘non mettere niente né alla Vallina né alla Bartolina’.

Considerazioni e proposte relative ad altre aree tematiche
La discussione si è spostata velocemente nel lavoro di gruppo sulle altre tematiche, in particolare sugli Aspetti socio-economici. Il proprietario di Villa Castellaccia ha espresso in questo senso grande preoccupazione per l'effettivo deprezzamento – a suo dire già in atto - degli immobili nell'area circostante alla cava a causa anche della sola ipotesi di un eventuale ripristino con i gessi rossi, come anche per i possibili impatti sulle attività economiche in campo agricolo e turistico-ricettivo dell'intero territorio gavorranese. Su questo punto è stata avanzata la proposta di svolgere approfonditi studi di valutazione degli impatti economici sulle attività e sul reale deprezzamento degli immobili dell'area circostante alla cava Bartolina.
Per l’area Paesaggio e usi futuri, la gestrice dell'azienda agricola La Castellaccia ha proposto un'ipotesi alternativa di riuso della cava Bartolina: sottolineandone l'unicità geologica e la particolare conformazione degli strati, talvolta anche oggetto di visite da parte di appassionati e scolaresche, ha proposto lo svolgimento di uno studio per un ripristino alternativo, con la realizzazione di un parco geologico visitabile. Su posizioni analoghe il proprietario di Villa Castellaccia, che ha avanzato la proposta di indire un referendum consultivo fra gli abitanti dei comuni di Gavorrano e Roccastrada sull'accettazione o meno di un ripristino ambientale con i gessi rossi per le cave della Bartolina e della Vallina.
Su posizioni molto diverse i lavoratori impiegati nello stabilimento Huntsman, che hanno espresso delle considerazioni generali sull'atteggiamento verso il Dibattito Pubblico di alcuni comitati che si oppongono al ripristino con i gessi rossi, che a loro parere attuano coscientemente delle politiche di disinformazione e “terrorismo psicologico”, diffondendo informazioni non suffragate da fonti scientifiche obiettive e andando così a compromettere le possibilità di un serio dibattito. A supporto delle loro affermazioni hanno mostrato al tavolo le fotografie di un volantino dal titolo preoccupante diffuso in territorio gavorranese.