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Le case di comunità - cosa sono e come saranno organizzate nel Valdarno

Le Case della Comunità (CdC) sono le nuove strutture socio-sanitarie che entreranno a far parte del Servizio Sanitario Nazionale; sono state previste dal PNRR del 2021 e descritte nel DM 77 del 23 maggio 2022.

La gestione delle nuove case di comunità sarà curata da ASL, in collaborazione con i Comuni, ma un ruolo importante potrà averlo anche il terzo settore, soggetto che, in una eventuale co-programmazione e co-progettazione, potrebbe trovarsi  impreparato ad affrontare la nuova governance e la nuova organizzazione.

Le CdC intendono sviluppare il lavoro di comunità, che consiste nel co-progettare, co-programmare e valutare in modo partecipato, ma è anche co-produzione di gruppo: l’incontro tra infermieri/medici e un gruppo di pazienti con problemi di salute simili (ad es: malati di Alzheimer), che si iniziano a conoscere, a frequentarsi e a sostenersi l’un l’altro, si possono co-progettare e co-produrre servizi (ad es. i giardini o i caffè-Alzheimer, ecc). Si passa dal rapporto individuale di un operatore-un utente alla costruzione di reti sociali autonome e sempre più consapevoli che possono co-produrre servizi o reti su problematiche della salute (ad es gruppi di cammino). Questo percorso partecipativo si colloca quindi all’interno di un passaggio “storico” di integrazione sociale, sanitaria e comunitaria in cui scegliere il modello ed il percorso più adatto per il territorio considerato.

Estratto dal DM77/2022

Gli 8 comuni della zona Valdarno e l’Azienda USL Toscana Nord-Ovest (attraverso la sua articolazione Zona Distretto Valdarno) hanno da sempre una interazione in merito alla programmazione delle politiche sociosanitarie, in quanto enti erogatori di servizi e in quanto produttori di servizi complementari sul territorio. Tale interazione si è trasformata in vera e propria integrazione ormai da diversi anni e dal 2022 anche in maniera formale con la sottoscrizione della “Convenzione per l’esercizio delle funzioni di integrazione sociosanitaria” (ex. LR 40/2005), che prevede la gestione integrata delle aree della Non autosufficienza e della Disabilità. Proprio in riferimento a tale integrazione tra Comuni e Azienda USL è nata la volontà comune di programmare insieme, e con la cittadinanza e il terzo settore, la costruzione dei contenuti delle nascenti Case di Comunità.

Ciò si rende ancor più necessario oggi alla luce della legge delega 33 del 2023 che stabilisce un sistema staccato dal SSN per le persone anziane non autosufficienti, un sistema basato sostanzialmente sull’assistenza sociale e i servizi di sostegno sociale.

 

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